sabato 11 aprile 2020
Jean Claude Rugigana è il coordinatore del progetto Best Holidays Karate For Children, che offre ai bambini, durante le vacanze, un periodo dedicato allo sport
Jean Claude Rugigana coordinatore del progetto in Ruanda

Jean Claude Rugigana coordinatore del progetto in Ruanda

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Jean Claude Rugigana è un insegnante di karate e Giovane Leader del Comitato Olimpico Internazionale (IOC). «Quando ho letto che The Economy of Francesco avrebbe accolto ad Assisi giovani di tutto il mondo impegnati per un’economia sostenibile e inclusiva, mi sono sentito chiamato perché sono un imprenditore sociale e voglio costruire anche io un mondo migliore. Attraverso lo sport». Sport e social business non sono mondi tanto distanti. Molti progetti innovativi oggi sono promossi da atleti che hanno “riconvertito” il loro know– how maturato nell’ambito sportivo, in attività imprenditoriali e socio–ambientali. Ad esempio lo Yunus Sports Hub è una comunità internazionale di esperti che si dedicano a progetti e attività per far fronte alle sfide globali attraverso lo sport e il social business, valorizzando il lavoro di squadra e l’importanza della condivisione di reti e di comunità.

«Lo sport ha il potere di cambiare il mondo e il social business è la chiave per “liberare” quel potere» si legge sul sito dell’Hub. Co–fondatore della Champions Karate Academy, dal 2017 Jean Claude è il coordinatore del progetto Best Holidays Karate For Children, che in Ruanda, offre a bambini e ragazzi dai 4 ai 16 anni un periodo, durante le vacanze scolastiche, dedicato allo sport. Attraverso il karate, il basket e altro, i ragazzi sperimentano i valori delle discipline sportive e maturano, in alcuni casi, una vera passione per lo sport. «Nel 2019, ho partecipato allo IOC Youth Summit – ci racconta Jean Claude – dove ho conosciuto lo Yunus Sports Hub che è stato per me una grande ispirazione. Tornato a casa ho fondato un’organizzazione no profit – Sports and Society Organization – che oltre ad occuparsi dell’educazione dei ragazzi ai principi dello sport, promuove progetti di sviluppo economico, incoraggiando la coesione sociale e la pace. Come ex–atleta di karate so benissimo che lo sport aiuta i bambini e i ragazzi ad accrescere il benessere personale, la fiducia in sé stessi e negli altri. Lo sport è una soluzione perfetta per disconnettersi dal mondo digitale e tornare alla vita sociale e reale».

Jean Claude richiama il ruolo dello sport anche nel raggiungimento degli SDGs (gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile) e in particolare quello dedicato a salute e benessere. Linguaggio universale, lo sport accomuna popoli, culture e generi; attraverso il rispetto, la comprensione, l’integrazione, il dialogo, lo sport promuove una vita sana, riduce le disuguaglianze, sostiene l’istruzione di qualità, la crescita economica e il lavoro dignitoso. «Per moltissimi dei nostri ragazzi abbiamo registrato un miglioramento dei risultati scolastici, degli stili di vita, delle abilità sociali. I ragazzi fanno esperienza dell’importanza dell’amicizia, del rispetto, dell’impegno: una premessa educativa e formativa perché le nuove generazioni promuovano lo sviluppo sostenibile e inclusivo delle comunità che abitano. In questi anni, i risultati del nostro impegno con i ragazzi ha avuto un ruolo determinante nella crescita della mia comunità anche a livello economico». Non solo. Il genocidio del 1994 in Ruanda – uno dei più sanguinosi episodi della storia dell’Africa del XX secolo – è una ferita ancora aperta. “Sports and Society Organization dice anche che lo sport può essere uno strumento per la costruzione della pace, per proteggere i minori dalla violenza e dallo sfruttamento, per promuovere l’unità e la riconciliazione, anche nelle carceri o nei villaggi in cui convivono vittime e autori del genocidio. L’Economy of Francesco mi aiuterà a crescere come imprenditore per continuare a contribuire allo sviluppo sociale ed economico del mio paese e del mondo».

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