Cisl: bene riduzione imposte su lavoratori, no alla rottamazione
di Redazione
Lo dice il segretario confederale Ignazio Ganga in audizione. Uil critica su fisco, pensioni e sanità. Cgil: dipendenti e pensionati pagano il miglioramento dei conti
«La valutazione della manovra è articolata, ma consideriamo positivo il proseguimento del risanamento della finanza pubblica». Lo dice il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga in una audizione al Parlamento sulla manovra di Bilancio esprimendo un parere favorevole sugli interventi di riduzione di imposizione fiscale sui lavoratori. «È certamente positivo - dice - che prosegua il percorso di risanamento della finanza pubblica, volto a portare il deficit sotto il 3% per uscire dalla procedura per deficit eccessivo e a ridurre il rapporto debito/Pil. Questo ha portato a migliorare i giudizi delle società di rating sulla sostenibilità del nostro debito, alla diminuzione dello spread e a contenere, in prospettiva, il costo del debito. Sotto questo aspetto la manovra appare ampiamente positiva». La Cisl segnala che «nelle dimensioni quantitative (0,8% del Pil, 18,7 miliardi) è tuttavia la manovra più piccola dal 2014. Le misure espansive contenute nella manovra sono pari, in rapporto al Pil, sottolinea, a metà della dimensione media del periodo 2014/2025. Questo è certamente dovuto al percorso concordato di spesa netta che impedisce rilevanti finanziamenti in deficit. Sarebbe stato necessario, quindi, procedere per tempo ad interventi strutturali su spesa ed entrate per avere più risorse a disposizione ed ampliare le misure espansive». La Cisl giudica positivamente «la distribuzione delle risorse con gli interventi principali a favore della riduzione dell'imposizione fiscale sui lavoratori (4,9 miliardi nel 2026), con la riduzione della seconda aliquota Irpef, la riduzione della tassazione sui premi di risultato legati alla produttività, sul lavoro scomodo (notturno, a turni e festivo), sul salario accessorio del pubblico impiego, sugli aumenti contrattuali, con gli aiuti alle famiglie (1,6 miliardi nel 2026) e con il rifinanziamento della spesa sanitaria (ulteriori 2,4 miliardi nel 2026)». Un giudizio negativo per la Cisl va dato all'ennesima rottamazione delle cartelle esattoriali (1,6 miliardi nel 2026): «È la quinta rottamazione delle cartelle dal 2016, cui si aggiungono tre operazioni di stralcio (nel 2018, 2021 e 2022) e un condono nel 2023. In pratica, secondo l'Upb, è l'incentivo, per chi evade, a continuare a farlo. Parte delle risorse per manovre più robuste possono essere trovate tramite una più incisiva lotta all'evasione e all'elusione fiscale». Un giudizio negativo è poi dato in particolare sulle norme in materia di pensioni e sul mancato rifinanziamento della legge sulla partecipazione.
La manovra «segna, per la prima volta, un riconoscimento concreto del valore economico, sociale e politico della contrattazione collettiva, collegando in modo diretto lo strumento fiscale ai rinnovi contrattuali. È un fatto positivo, frutto del confronto tra governo e parti sociali, che accogliamo con favore. Tuttavia, presenta notevoli criticità nei capitoli relativi a fisco, pensioni e sanità, con rischi per l'esercizio di tutele e diritti delle persone». Lo afferma il segretario confederale della Uil Santo Biondo nel corso dell'audizione. La Uil chiede che la detassazione dei rinnovi contrattuali e la riduzione dell'imposta sui premi di produttività diventi una misura strutturale e circoscritta ai contratti sottoscritti dalle parti sociali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e di estendere la soglia di reddito fino a 40mila euro. Chiede inoltre di estendere la misura anche al pubblico impiego. Più critica è la valutazione su sanità, fisco e previdenza. «L'aumento del Fondo sanitario nazionale - avverte Biondo - è un passo avanti, ma le risorse restano insufficienti. Servono più assunzioni, personale e investimenti. Bene i fondi per gli infermieri, ma vanno resi stabili con il contratto. Mancano risorse per la non autosufficienza e la manovra cancella strumenti come Quota 103 e Opzione Donna: chiediamo il ripristino di quest'ultima e un confronto serio sulla previdenza». Infine la Uil esprime preoccupazione sul capitolo fisco e, in particolare, in merito alla flat tax e alla cartolarizzazione fiscale sul piano nazionale e locale : "Serve un sistema progressivo - conclude Biondo - che tassi di più gli extraprofitti, le grandi eredità e le rendite, per tassare meno lavoro e pensioni e investire in sanità e istruzione. La manovra contiene segnali positivi, ma resta ancora molto distante da un vero progetto di equità e sviluppo sostenibile».
Il miglioramento del quadro di finanza pubblica lo stanno pagando i lavoratori dipendenti e i pensionati che «hanno vissuto un brutale impoverimento a causa dell'inflazione». Lo sottolinea il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari in audizione, sottolineando che i salari non sono stati per nulla sostenuti. «Le perdite cumulate che, a causa del drenaggio, hanno subito i salari nell'ultimo triennio - sottolinea -sono ben superiori ai vantaggi ottenuti con gli interventi realizzati sull'Irpef, sulla decontribuzione e sulla sua successiva fiscalizzazione». Secondo Ferrari si tratta di 700 euro per un reddito con un imponibile previdenziale da 20mila euro, circa 2mila euro per un reddito da 35mila euro e fino a oltre 3mila euro per chi ha un imponibile previdenziale da 55mila euro. Secondo la Cgil «la riduzione della seconda aliquota dell'Irpef prevista dalla manovra porterà vantaggi - sopra i 28mila euro di reddito - tra 0 e 440 euro (tra un caffè al mese e uno al giorno); la detassazione al 5% degli incrementi contrattuali - per i lavoratori fino a 28mila euro - garantirà un beneficio medio di 126 euro e solo per il prossimo anno». La Cgil segnala inoltre il «definanziamento» della spesa per la sanità la cui spesa passerà da un rapporto sul Pil del 6,15% il prossimo anno al 5,93% nel 2028: «il livello più basso di sempre», ma anche la scarsa attenzione per l'istruzione e la non autosufficienza e soprattutto per la previdenza.
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