sabato 4 marzo 2023
Per il presidente della Cei «l’impegno per destinare lo 0,70% del Reddito nazionale lordo alla solidarietà internazionale richiede impregni precisi a progetti di cooperazione. Pnrr, grande occasione»
Zuppi: i fondi per lo sviluppo non sono un’elemosina ma un gesto di pace
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«Rilanciare e mantenere l’impegno per destinare lo 0,70% del Reddito nazionale lordo alla solidarietà internazionale non è un’elemosina, ma un’azione di pace da compiere insieme con gli organismi Internazionali, tenendo conto dei tanti missionari presenti in tutto il mondo e attraverso interventi che possano aiutare le persone a partire e a restare».

L’ha detto a Bologna il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo e presidente della Cei, al seminario «Si deve. Si può» per la promozione della Campagna 070 che chiede di destinare entro il 2030 lo 0,70% del Reddito nazionale lordo a sostegno delle attività di cooperazione e solidarietà internazionale.

Ne dà notizia un comunicato dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, che dell’intervento di Zuppi riferisce anche che a suo avviso «bisogna passare dalle enunciazioni agli impegni precisi, a progetti di cooperazione internazionale che sostengano lo sviluppo. Perché se non c’è sviluppo non c’è pace e non c’è giustizia. Siamo uguali e fratelli: lavorare per lo sviluppo significa porre le basi per il benessere di tutti; pensare agli altri e all’Africa, in particolare, funziona. In questo senso, il Pnrr può essere una grande occasione. Così come il Piano per l’Africa, di cui si si parla proprio in questi giorni, a patto che non sia contingente ma abbia una visione a 360°».

«Il tempo della Quaresima – dice ancora il presidente dei vescovi italiani, rilanciato dalla nota informativa Cei – ci invita a uscire dal mondo dei sogni e a entrare nella realtà. Spesso abbiamo una visione deformata e pensiamo che tutto andrà bene, ma non è così. C’è la guerra, con il rischio di un conflitto nucleare dagli effetti incalcolabili e che facciamo ancora fatica a comprendere, ci sono le tante vittime delle guerre nel mondo, del terremoto, e muoiono ancora molti bambini in mezzo al mare. Non se ne esce da soli, siamo sulla stessa barca, come ci ricorda Papa Francesco, e per questo dobbiamo operare tutti per la pace, la giustizia, lo sviluppo. Ognuno può e deve dare il proprio contributo per cambiare il mondo».

L’incontro bolognese, cui hanno preso parte anche alcuni rappresentanti istituzionali e di organismi pastorali della Conferenza episcopale italiana, è stato organizzato dal Centro missionario diocesano con la Campagna 070 e il Progetto Generazione Cooperazione.

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