mercoledì 10 febbraio 2021
La condanna del presidente della Cei dopo l'attacco antisemita online che ha impedito un incontro dedicato ad Amos Luzzatto. La lettera alla presidente dell'Ucei, Di Segni. "Lavoriamo insieme"
Il cardinale presidente della Cei, Gualtiero Bassetti

Il cardinale presidente della Cei, Gualtiero Bassetti - Ansa

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«Nel condannare fermamente questo nuovo atto di odio, la Chiesa che è in Italia ribadisce la necessità di lavorare insieme – con tutte le confessioni cristiane e i credenti delle altre religioni – per favorire una cultura dell’incontro e dell’amicizia». È un passaggio della lettera del cardinale Gualtiero Bassetti a Noemi Di Segni presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) a seguito dell’attacco informatico antisemita che ha interrotto un evento online in ricordo di Amos Luzzatto.

Amos Luzzatto (1928-2020)

Amos Luzzatto (1928-2020) - Ansa

Odio antisemita online

Il riferimento è all’incontro promosso domenica scorsa dal Segretariato attività ecumeniche (Sae), dalla Comunità evangelica luterana e dalla Casa della cultura ebraica “Beit” di Venezia. Un pomeriggio di riflessione e testimonianze sulla figura di Luzzatto, medico e scrittore, presidente dell’Ucei dal 1998 al 2006, morto il 9 settembre scorso a 92 anni. Domenica, dopo I saluti, l’introduzione e i primi interventi, la piattaforma digitale che ospitava l’evento è stata hackerata. Foto di Hitler con audio in tedesco, immagini porno, bestemmie, musica rap a volume altissimo. Non si può più andare avanti, l’appuntamento viene sospeso e i presunti responsabili dello stop segnalati alla polizia postale. Ma potrebbero essere profili fake. L’episodio va purtroppo ad aggiungersi a una lista già lunga di atti antisemiti online. «Come pastori – aggiunge il cardinale Bassetti esprimendo solidarietà e vicinanza alle comunità ebraiche italiane e agli organizzatori dell’incontro – siamo convinti che, a una dilagante intolleranza che genera forme di razzismo e disprezzo, è necessario rispondere con un’azione di formazione, conoscenza reciproca e dialogo, consapevoli che questa è l’unica strada per costruire una società più giusta e solidale. Il nostro impegno diventa sfida e opportunità per questo tempo». Come chiesto da papa Francesco – aggiunge il presidente della Cei –, «“dobbiamo impegnarci a dissodare il terreno su cui cresce l’odio, seminandovi pace” per contribuire a “rendere il mondo un luogo migliore nel rispetto della dignità umana, una dignità che spetta a ciascuno in ugual misura indipendentemente dall’origine, dalla religione e dallo status sociale”».

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