sabato 26 ottobre 2019
Dopo la denuncia della senatrice a vita ("Ricevo 200 insulti al giorno"), il mondo della politica e non solo si stringe intorno alla sopravvissuta alla Shoah
Liliana Segre al memoriale della Shoa a Milano (Fotogramma)

Liliana Segre al memoriale della Shoa a Milano (Fotogramma)

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Il mondo della politica e non solo ha espresso la sua solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre, memoria storica italiana della Shoah, dopo la denuncia fatta da Repubblica sulle centinaia di insulti inneggianti all'odio razziale indirizzati ogni giorno alla sopravvissuta ad Auschwitz. "I messaggi carichi di odio che ogni giorno vengono rivolti all'indirizzo di Liliana Segre - ha detto la Presidente del Senato Elisabetta Casellati - sono un insulto alla storia e alle istituzioni di un Paese che sul rifiuto dell'antisemitismo e sul ripudio della violenza ha eretto la sua architettura democratica e ritrovato la pace, la libertà e il progresso".

Dell'argomento la senatrice a vita parlerà lunedì in un convegno a Milano dal titolo "Dal Binario 21 ad Auschwitz. Il linguaggio dell'odio: incontro con Liliana Segre", che si terrà alle 14 allo Iulm. Ma la Segre non è l'unico personaggio di spicco nel mirino degli odiatori: ci sono anche Gad Lerner, George Soros, Mark Zuckerberg e David Sassoli.

Tante le attestazioni di solidarietà: per M5s il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra "il livello di cretinismo/razzismo/antisemitismo cresce senza pausa. La miglior risposta è far capire che siamo tutti con #LilianaSegre". Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti si è detto "schifato. Non trovo termine più adatto per commentare i continui insulti che la senatrice Liliana Segre riceve ogni giorno in rete. La mia solidarietà, e quella di tutti i democratici. Sono insulti antisemiti o di genere che non possono passare più inosservati".

Il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone ha proposto che la senatrice sia presidente della Commissione Anti odio: "Martedì il Senato voterà la mozione per l'istituzione della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza. Prima firmataria Liliana Segre, a seguire Loredana De Petris, Davide Faraone, Andrea Marcucci, Gianluca Perilli... Orgoglioso di aver apposto la mia firma sulla mozione, orgoglioso di votarla con tutto il gruppo Italia Viva. Sarebbe un bella risposta agli odiatori, infine, se a presiedere la commissione fosse proprio lei, Liliana Segre, con quel numero di matricola 75190, tatuato sull'avambraccio dai nazisti ad Auschwitz".

Anche la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, ha dato la sua solidarietà alla Segre, parlando di "una vergogna morale e culturale che va combattuto e condannato con tutte le armi della ragione". Per la ministra della Famiglia, Elena Bonetti, gli attacchi alla Segre "addolorano. Contrastano con quello che di bene ci è stato insegnato nelle nostre famiglie ed è nello spirito della nostra Costituzione: il rispetto per la persona umana - per ogni persona -, il rifiuto di ogni discriminazione, la ricerca del bene di tutti e la condanna di ogni forma di violenza. Chi ama e vuole l'Italia più bella, un'Italia di pace, è con Lei, senatrice".

Su twitter Matteo Renzi ha scritto: "Chi attacca Liliana Segre non sta attaccando una donna, una sopravvissuta all'Olocausto, un simbolo, una senatrice a vita. No! Chi attacca Liliana Segre sta attaccando se stesso: perché noi siamo tutti Liliana Segre. E da questa donna minuta abbiamo tutti solo da imparare".

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