mercoledì 14 settembre 2022
All’interno della stazione Termini nasce Area 95, un presidio psicologico e psichiatrico per le persone senza dimora
Binario 95, il polo sociale di accoglienza per persone senza fissa dimora

Binario 95, il polo sociale di accoglienza per persone senza fissa dimora - Archivio

COMMENTA E CONDIVIDI

Non tutte le persone che vivono per strada sono disponibili a farsi aiutare. Molte di queste, infatti, soffrono di malattie mentali che spesso rendono complesso, anche per chi ogni giorno offre loro aiuto e cure, salvarle da un destino crudele. Nasce proprio per loro Area 95, lo sportello di ascolto e sostegno psicologico e psichiatrico allestito nella stazione Termini di Roma da Binario 95, il polo sociale di accoglienza per persone senza fissa dimora della cooperativa sociale Europe Consulting Onlus.

La Capitale diventa così il laboratorio di un modello sperimentale capace di tessere un ponte tra i più emarginati e le strutture sanitarie a cui affidare storie di vita ancor prima che casi clinici. «Con Area 95 mettiamo a disposizione professionisti che possono colloquiare con gli utenti stessi, ma soprattutto con gli operatori di strada per aiutarli a capire come gestire la complessità di casi di persone con problematiche mentali», spiega Alessandro Radicchi, presidente di Europe Consulting Onlus, la realtà che in collaborazione con il Poliambulatorio Caritas di Roma e con l'associazione Smes Italia (Salute mentale ed esclusione sociale) ha inaugurato il presidio grazie ai fondi del progetto Dottor Binario finanziato dalla Regione Lazio.

L'inaugurazione di Area 95

L'inaugurazione di Area 95 - Archivio

Il presidio conta su operatori sociali, psicoterapeuti, psichiatri e personale sanitario, che garantiscono la possibilità di realizzare interventi psicoterapeutici individuali o di orientamento e accompagnamento ai servizi sociali, ma anche quella di supportare gli enti o gli operatori del terzo settore nella gestione di quei casi particolarmente complessi di persone con problematiche psichiatriche che versano in condizioni di emarginazione estrema nelle strade della città. Per accedere al servizio è stato attivato un numero bianco (0694809595). Chiunque può chiamarlo (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:30 alle ore 17:00) per prenotare un colloquio preventivo con lo psicologo che valuterà l’intervento degli psichiatri. «Non possiamo contare sul fatto che sia la persona con problemi mentali a telefonare – dice Radicchi –, ma sono gli operatori che prendono in carico una persona a prenotare un appuntamento per parlare del caso specifico e capire come agire anche tramite il diretto intervento degli psichiatri».

«Il nodo del progetto è aiutare quelle persone tramite chi le aiuta», aggiunge il presidente di Europe Consulting Onlus. A pochi giorni dall’inaugurazione di Area 95 sono già stati fissati i primi colloqui. Tra i soggetti a cui Binario 95 offre sostegno ci sono anche persone «che hanno problemi con i documenti – prosegue Radicchi – senza i quali non riescono ad ottenere determinate cure oppure migranti che non hanno una rete di supporto che li accompagni in un percorso così particolare».

Binario 95, il polo sociale di accoglienza per persone senza fissa dimora

Binario 95, il polo sociale di accoglienza per persone senza fissa dimora - Archivio

Tutelare adeguatamente la salute di chi vive per strada è complicato. Per quanto nelle città sia prezioso il servizio di pronto intervento sociale, non è semplice garantire cure costanti che vadano oltre la visita in pronto soccorso o il ricovero temporaneo in ospedale perché, anche per interventi simili, serve innanzitutto la collaborazione dei diretti interessati. Ed per quelle persone che si rifiutano di ricevere aiuto che opera Area 95. «Le persone con problematiche mentali spesso smettono di abitare se stesse e vanno altrove. I volontari questo lo raccontano spesso», dice Radicchi. «I senza dimora sono una categoria specifica di disturbo e disagio, hanno bisogno di documenti, spesso non hanno identità, hanno problemi igienici che spesso impediscono loro di accedere ai servizi, hanno bisogno di cure mediche e continuità», precisa Giuseppe Riefolo, psichiatra e presidente di Smes Italia.

A Roma si contano tra i 15 e i 20mila senza dimora e si calcola che tra il 2 e il 3% di questi non voglia essere aiutato. «Non tutti hanno problemi psicologici, ma una parte sì ed è quindi importante intercettarle», aggiunge Riefolo. «L'intervento psicologico e psichiatrico su un soggetto senza dimora – spiega – permette di cogliere la sofferenza psicologica differenziandola dalla generica emarginazione sociale. Nell'ambito di 'Area 95' cercheremo di accogliere la domanda di chi arriva a chiederci aiuto di capire cosa si può fare e soprattutto di organizzare dei collegamenti con le strutture che già ci sono sul territorio ma che spesso non sono in contatto tra loro».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: