giovedì 24 agosto 2023
L'Arcidiocesi: come ci ha invitato a fare papa Francesco, «sarà un luogo per la preghiera silenziosa, l'Adorazione, la riflessione sulla sacralità della vita». Ma la famiglia di Elisa protesta
La chiesa della Santissima Trinità, appena riaperta

La chiesa della Santissima Trinità, appena riaperta - Ansa

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È stata riaperta e restituita al culto dopo 13 anni, nel centro storico di Potenza, la chiesa della Santissima Trinità, nel cui sottotetto, il 17 marzo 2010, fu trovato il cadavere di Elisa Claps, la 16enne potentina scomparsa e uccisa il 12 settembre 1993. Il luogo sacro, come ha informato la curia arcivescovile di Potenza, rimarrà aperto ogni giorno dalle 8,30 alle 12 e dalle 17 alle 20, per un «congruo tempo». Dopo la costituzione dell'unità pastorale nel centro storico, la chiesa, così come voluto da papa Francesco - che poche settimane fa aveva indirizzato una lettera all'arcivescovo Salvatore Ligorio e un'altra alla famiglia della ragazza -, diventa «un luogo per la preghiera silenziosa, l'Adorazione, la ricerca del conforto interiore e spirituale, e per la promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita».

Nel dialogo tra l’arcivescovo e la Santa Sede, ha inoltre sottolineato la curia potentina, «si è convenuti che per i cattolici, al fine di meglio “custodire la memoria di Elisa”, non c’è modo più appropriato della preghiera, anche liturgica, che ha pure la capacità di esprimere profondamente la presenza tenera e discreta», e che favorisce «il cammino di riconciliazione e guarigione per la comunità potentina, segnata da una ferita indelebile. È questo l’auspicio del Santo Padre che la Chiesa locale sente il bisogno di continuare a realizzare». L'arcivescovo ha quindi affidato «il cammino di riconciliazione e pacificazione degli animi» all'intercessione del patrono, san Gerardo vescovo. Subito dopo la riapertura, in chiesa c'è stato un viavai di fedeli e curiosi, alcuni dei quali impegnati a scattare foto e selfie.

La reazione della famiglia Claps alla notizia della riapertura è stata durissima. Il fratello della ragazza, Gildo Claps, ha accusato l'Arcidiocesi di aver «agito furtivamente», parlando apertamente di atteggiamento da «ladri. Mi auguro - le sue parole - che la comunità di Potenza risponda con il coraggio di non entrare in quella chiesa». Sulla stessa linea Libera Basilicata: «Vedere quella porta aperta in maniera repentina, improvvisa, è l'ennesimo smacco, l'ennesima mancanza di rispetto alla memoria di Elisa. Chiedevamo solo dialogo, confronto e comprensione».

Il tempio è stato sottoposto ad una serie di lavori di ristrutturazione che ne hanno trasformato, in termini di lucentezza, pareti e marmi. La parte posteriore dell'edificio, dove sorgeva la canonica dalla quale si aveva accesso al sottotetto dove furono trovati i resti di Elisa, è stata abbattuta negli anni scorsi e i lavori sono tuttora in corso.

Dopo anni di indagini segnate da depistaggi, reticenze, presunti errori e sulle cui modalità restano ancora oggi molti dubbi, per l'omicidio di Elisa è stato condannato a 30 anni di reclusione, in via definitiva, Danilo Restivo, oggi 51enne. L'uomo sta scontando una ulteriore condanna a 30 anni in Inghilterra, per un altro delitto: quello di Heather Barnett, una sarta inglese uccisa il 12 novembre 2002 a Charminster, un villaggio nei pressi di Bournemouth.

La vicenda di Elisa sarà raccontata anche in una fiction in programma su Raiuno, in tre puntate da cento minuti ciascuna, a partire dal 24 ottobre.

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