venerdì 28 dicembre 2012
Il leader dell'Udc promette integrazioni sull'Agenda Monti. E aggiunge: la nostra iniziativa non nasce a supporto del Pd. Ieri il premier dimissionario ha annunciato che al Senato ci sarà una lista unica, mentre alla Camera più liste.
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"Alla fiera delle promesse risponderemo con il coraggio della verità". Lo ha affermato il leader Udc Pier Ferdinando Casini nella conferenza stampa convocata al partito per sottolineare "la grande soddisfazione per la decisione di Mario Monti che apre la prospettiva di una nuova area fatta di politica seria e di quella società civile che dopo un tempo di attesa critica ha scelto di Impegnarsi direttamente". Il nuovo rassemblement, ha detto Casini, consente di creare, appunto, "un'area" che guarda al futuro dell'Italia nella cornice europea e delle riforme e che soprattutto vuole "lasciarsi alle spalle il populismo, la demagogia e le false rassicurazioni, aprendo la fase della responsabilità e di verità: Monti non ha la bacchetta magica e non vuole averla ma si è impegnato a dare al Paese un'alternativa al baratro".Casini esorta tutti a impegnarsi in una campagna elettorale all'insegna della verità e l'Udc, per parte sua, "alla fiera delle promesse" risponderà con "il coraggio della verità, lasciando le promesse a chi ha portato l'Italia sul baratro". E quindi, a proposito della pressione fiscale, "è bello pensare ad una sua necessaria attenuazione, ma ciò sarà possibile solo se ci sarà una politica rigorosa". E in ogni caso, martedì prossimo l'Udc presenterà a Monti le sue osservazioni in merito all'Agenda, che riguarderanno essenzialmente tre temi: solidarietà, socialità, famiglia.BERLUSCONI: COALIZIONE PER AIUTARE LA SINISTRA"Questa coalizione tra Fini, Monti e Casini sia stata fatta proprio per favorire la sinistra. Anche le sintonie che loro stessi hanno esaltato nei confronti del programma della sinistra va in questa direzione. Io non credo che gli italiani cadranno in questo tranello anche perchè vedendo i partecipanti, come dire 'Dio li fa e poi li accoppià, sembra fatta apposta per togliere i voti ai moderati e aiutare la sinistra". Lo afferma, davantialle telecamere, Silvio Berlusconi arrivando alla stazione di Milano. "In quel momento c'è stata una vera e propria congiura e noi, vincendo, instaureremo subito una commissione per esaminare quei fatti". È quanto ha risposto Silvio Berlusconi ai giornalisti che gli hanno chiesto se si sia pentito di aver appoggiato Mario Monti.

MONTI: GUIDERO' I RIFORMATORIMario Monti ha messo fine alle voci, alle indiscrezioni, agli scenari politici circa il suo destino politico al termine di un vertice con i rappresentanti della galassia di partiti e associazioni che lo sostiene, e che crede nella sua agenda di governo, tanto centrale da fornire il nome alla lista unica con la quale i 'montiani' si presenteranno al Senato: "Agenda Monti per l'Italia". Alla Camera, invece, sarà una coalizione di liste alla quale parteciperà l'Udc, Fli e quanti si riconoscono nel lavoro fatto in questo ultimo anno dall'esecutivo dei tecnici. Per garantire una proficua collaborazione tra queste liste, Monti ha annunciato che ci sarà uno statuto mentre, per evitare eventuali conflitti di interesse, "una due diligence sarà messa in campo con la collaborazione di Enrico Bondi". "Ho riscontrato nella riunione di oggi un consenso ampio, convinto e credibile che mi induce a dare il mio incoraggiamento a queste forze in occasione delle imminenti elezioni politiche", sono state le parole utilizzate da Mario Monti al termine di una riunione riservatissima, durata oltre quattro ore. La mattina si era aperta con la sorpresa dalla location cambiata all'ultimo momento. Doveva essere la sede della Comunità di Sant'Egidio. Così non è stato, e Monti si è ritrovato con i suoi in un convento al Gianicolo. Un dribbling che ha lasciato a bocca asciutta giornalisti, fotografi e cineoperatori, impegnati per quattro ore a passare al setaccio la capitale in cerca di un'auto blu, un lampeggiante o un uomo della scorta. 

 

Alla riunione c'erano Pier Ferdinando Casini, Benedetto Della Vedova, Linda Lanzillotta, i ministri Andrea Riccardi, Corrado Passera, Enzo Moavero Milanesi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. Fra i parlamentari, anche Nicola Rossi, Piero Ichino, Mario Mauro. Per Italia Futura ha partecipato Andrea Romano
Pochi minuti dopo aver salutato i suoi interlucutori, il presidente del consiglio ha messo nuovamente mano a twitter (dopo l'annuncio della sua 'salità in politica) per annunciare la conferenza stampa nella Sala Nassirija del Senato dove ha annunciato una lista unica al Senato e una coalizione alla Camera formata da Udc, Fli e forze civiche. Su queste liste, Monti ha assicurato di avere intenzione di "vigilare e di voler porre criteri esigenti". Per quanto lo riguarda, poi, non rinuncerà al ruolo di senatore a vita per un seggio alla Camera. Un "onore" quello riservatogli dal Presidente della Repubblica a cui non si può e non si deve rinunciare, come ha sottolineato. Monti intende anche onorare l'impegno preso con il Capo dello Stato nel momento in cui ha accettato di formare e guidare il governo: "Garantirò la mia funzione di terzietà", ha spiegato per poi aggiungere che in uno degli ultimi Consigli dei ministri ha fatto una raccomandazione "ai colleghi: nell'esercizio dei nostri compiti, ricordatevi che noi siamo sempre un governo di quella maggioranza a tre". 

LE REAZIONI"Incoerente-sleale-stampella della sinistra": l'annuncio della nascita della creatura montiana ha scatenato l'ira del Pdl. "Dietro qualche candidatura moderata si nasconde un disegno di alleanza con la sinistra", ha attaccato Angelino Alfano rilanciando l'atto di accusa di Silvio Berlusconi che anche oggi aveva puntato l'indice contro Monti: "Con la salita in campo, ha rinunciato a quel ruolo super partes che gli era statoaffidato mettendolo a capo di un governo tecnico sostenuto dalla maggioranza parlamentare e dall'opposizione parlamentarè". Quindi l'affondo del Cav con il marchio della incoerenza e slealtà sulla pelle del Prof: una scelta, la sua "non coerente con l'impegno che lui stesso aveva divulgato a più riprese,dicendo che non si sarebbe mai candidato". "Soprattutto - ha proseguito Berlusconi - in questo caso lui si candida contro le due forze politiche che lo hanno sostenuto per un anno al governo".Pier Luigi Bersani, dal canto suo, ha invitato Mario Monti a chiarire come si porrà rispetto al Pd. "Bisogna vedere come Monti stesso e queste formazioni centrali si riterranno rispetto al Pd che è il primo e più grande partito di questo Paese", ha detto il segretario del Partito democratico. "Si riterranno alternativi, competitivi, disponibili a un'alleanza?", ha chiesto. "Ho sempre detto che i progressisti sono aperti a discutere una convergenza, con una forza europeista, moderata, centrale che si ritenga alternativa alla destra", ha ricordato. "Non tocca a noi chiarire", ha insistito, "questo si chiarirà conoscendo le intenzioni degli altri".PAR CONDICIO ANCHE PER MONTI E GRILLOLe norme sulla "par condicio" in campagna elettorale, contenute nel regolamento approvato dall'Agcom, si applicano anche a chi, come Mario Monti o Beppe Grillo, non è candidato. A prevederlo è l'articolo 7 del testo, quello che richiama direttori responsabili, conduttori e registi dei programmi di informazione, telegiornali, giornali radio e notiziari "a un comportamento corretto e imparziale nella gestione del programma così da non esercitare, neanche in forma surrettizia, influenze sulle libere scelte degli elettori"."Io mi sto concentrando sulle partecipazioni alle trasmissioni televisive. Se invece dovessero veramente ridurre questa possibilità a poche presenze, penso che farò un piccolo giro d'Italia". Lo ha detto l'ex premier Silvio Berlusconi, che ha risposto, in un intervento telefonico a Tca-Alto Adige Tv, ad una cronista che gli chiedeva se si sarebbe recato in Alto Adige per la campagna elettorale.

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