giovedì 27 dicembre 2018
Sull'Ires intervengono il premier Conte e i vice Di Maio e Salvini. Non si potrà intervenire in manovra, ma «con il primo provvedimento utile». Bassetti: Il raddoppio dell'Ires è una provocazione
Più tasse al non profit, retromarcia del governo. Cambierà a gennaio
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La norma sulla tassazione dell'Ires per gli enti non profit sarà cambiata a gennaio. «Provvederemo quanto prima, a gennaio, a intervenire per riformulare e calibrare meglio la relativa disciplina fiscale», scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. A precederlo e a seguirlo di pochi minuti i suoi due vice. Dapprima è Luigi Di Maio a dire che la misura, che tante proteste ha suscitato, «va cambiata nel primo provvedimento utile. Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato ed è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli».

A completare la manovra di retromarcia del governo arriva il ministro dell'Interno Matteo Salvini, il quale «dopo aver incontrato e ascoltato tanti presidenti ed associazioni» si fa garante dell'impegno del governo a «intervenire per aiutare le tante associazioni di volontariato che utilizzano solo a scopi sociali i loro fondi, ci sarà invece massimo rigore con i "furbetti" che fanno altro».

La norma non può essere cambiata subito in manovra perché si rischia l'esercizio provvisorio, ma si interverrà, appunto, «nel primo provvedimento utile». Come l'impegno sarà onorato, al momento non viene specificato.

In mattinata a difendere la misura era intervenuto il viceministro all'Economia Laura Castelli. L'abolizione della tassazione agevolata in favore di quella piena (in sostanza un raddoppio) «è giusta», ha detto ai cronisti. «Se sei del terzo settore - ha proseguito - si presuppone che tu non faccia utili, visto che sei senza scopo di lucro. Noi tassiamo i profitti delle non profit mica tassiamo i soldi della beneficenza». Dichiarazioni prontamente rintuzzate dalla portavoce del Terzo Settore Claudia Fiaschi, che si dice sorpresa, perché «le organizzazioni senza scopo di lucro, non possono in alcun modo distribuire gli utili», bensì li devono reinvestire nella loro attività.

Un doppio standard all'interno dell'esecutivo che il gruppo di Forza Italia alla Camera non manca di sottolineare: «Si smentiscono a vicenda. La verità è che Il governo si vergogna di ciò che esso stesso ha inserito nella legge di Bilancio e nessuno vuole metterci la faccia in Parlamento». Il Pd, con Lorenzo Guerini, promette vigilanza sull'attuazione della promessa.

Il cardinale Bassetti: il raddoppio dell'Ires è una provocazione

Una promessa che segue le dichiarazioni del presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, questa mattina a Repubblica: "Una provocazione di chi non ha abbastanza memoria per la società italiana". "Il raddoppio dell'Ires - spiega Bassetti - non è un dono, ma una provocazione. Il nostro Paese sta vivendo un momento difficile, ma non mi sarei aspettato di vedere colpito il volontariato e tutto ciò che rappresenta: si tratta di migliaia di istituzioni senza fini di lucro, che coprono uno spettro enorme di bisogni ed esigenze, da quelle ambientali a quelle sanitarie, da quelle di supporto alla coesione sociale e di contrasto alla povertà a quelle ricreative, culturali ed educative. La storia italiana - aggiunge - è stata tormentata, ma se c'è una cosa che ha riscattato tante cattiverie e miserie è il sentimento morale di partecipazione popolare alle difficoltà e alle disgrazie della gente".

A Salvini, il presidente della Cei direbbe: "Signor ministro, se la prenda con chi vuole, con i vescovoni, con la stampa cattolica, con i preti meschini e arrivisti… ma non tocchi l'umanità e il senso del dovere che hanno ispirato la nostra Costituzione. Da credente aggiungo: il Bambino nato a Betlemme è il seme di una speranza invincibile, che rinasce malgrado le difficoltà, le persecuzioni e anche gli sberleffi. La Chiesa italiana ha i suoi limiti, ma non può essere processata sui social o con qualche dichiarazione. Chiedo che sia compresa e, al più, sfidata con comportamenti e azioni degne di essere imitati".

Critici anche i francescani di Assisi: così si distrugge il bene

Tra le critiche arrivate oggi ci sono quella dell'Anci, l'associazione dei Comuni italiani, delle Misericordie della Toscana e dei frati del Sacro convento di Assisi. A questi ultimi fa riferimento proprio Di Maio nel formulare la sua promessa di revisione. «Abbiamo sentito la comunità dei Frati di Assisi, che ringraziamo per il loro instancabile impegno, e li incontreremo quanto prima». «Si cerca di distruggere il bene, si cerca di destabilizzare chi vuol essere strumento di bontà, si cerca di tagliare la possibilità di fare di più», ha scritto padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento in un editoriale sul sito "Sanfrancescopatronoditalia".

Chiorazzo (Ass. delle Cooperative): grazie all'intervento della Cei e dei francescani

Soddisfazione per la volontà di dialogo del governo e per la volontà espressa di cambiare la norma sull'Ires al non profit è stata espressa da Angelo Chiorazzo, vicepresidente dell’Associazione generale delle Cooperative italiane, accoglie con soddisfazione la volontà di dialogo del governo. Grazie all’intervento libero e forte del presidente dei vescovi italiani, il cardinale Gualtiero Bassetti e a quello dei Frati Francescani del Sacro Convento di Assisi - afferma Chiorazzo, fondatore della cooperativa Auxilium -, il governo, per voce del vicepremier Luigi Di Maio, si è impegnato a rivedere una norma che non colpisce solo il volontariato di ispirazione cattolica, ma chiunque in Italia voglia operare in modo disinteressato a favore del prossimo”.

Aggiunge Chiorazzo: “Il fatto che lo stesso ministro Di Maio, dopo l’intervento della Cei e dei Frati di Assisi, abbia riconosciuto che una norma nata per punire coloro che fanno finto volontariato sia diventata una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli, dimostra che con l’ascolto e il dialogo si può camminare insieme per costruire una società più giusta e inclusiva".



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