In Italia le armi "legali" uccidono più della mafia

In base a uno studio della Polizia risulta che il 38% dei femminicidi avvenuti nel 2018 sia stato messo in atto con l'uso di pistole. Più degli omicidi mafiosi. L'Opal attacca la fiera di Vicenza
February 10, 2020
In Italia le armi "legali" uccidono più della mafia
I padiglioni dlela fiera delle armi di Vicenza
La maggior parte dei "femminicidi" compiuti in Italia nel 2018 è stata commessa con l'uso di armi da fuoco: si tratta del 38%, rispetto al 29% eseguiti con coltelli e pugnali, al 20% per soffocamento e al 13% con un oggetto contundente. Lo dice il Rapporto della Polizia di Stato "Questo non è amore". E, inoltre, come specificato dal Centro Ricerche Economiche e sociali Eures dal titolo "Omicidi in famiglia", nello stesso anno quattro vittime su dieci tra mogli, mariti, figli, genitori, sono stati uccisi con pistola o fucile e nel 64,6% degli omicidi familiari l'assassino risultava in possesso di regolare porto d'armi. Il confronto con il numero di omicidi di tipo mafioso (cioè 19 nel 2018, dati Istat), e per furti e rapine (12 nello stesso periodo) mette in evidenza come oggi nel nostro Paese le armi nelle mani dei legali detentori uccidono più della mafia e dei rapinatori. E a farne le spese sono soprattutto le donne.
Ma c'è chi sostiene, come ha fatto di recente il leader della Lega, Matteo Salvini, che "le armi ad uso sportivo e per le persone perbene non devono far paura". Una frase che lascia perplessi. Una sottovalutazione di un problema gravissimo. Avere un'arma in casa, benché regolarmente detenuta, è di per sé, potenzialmente, un pericolo. Sul problema interviene l'Opal (Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Sicurezza e Difesa), con un giudizio sulla fiera delle armi HIT Show 2020 in programma a Vicenza che sarebbe "un'inaccettabile passerella di politici" che finisce per "incentivare la diffusione delle armi". L'associazione ritiene, inoltre, che la fiera vicentina rappresenti "un'abile operazione ideologico-culturale per la diffusione delle armi". Un fattore suffragato anche dalla presenza all'interno dei padiglioni di uno stand per la raccolta di firme sulla "legittima difesa".

© RIPRODUZIONE RISERVATA