mercoledì 20 febbraio 2019
Monsignor Spinillo e il direttore dell’Asl di Caserta, De Biasio, hanno firmato un protocollo per garantire uno screening sulla tiroide agli studenti di prima media di tutto il territorio
I ragazzi di Caserta durante la seduta del Parlamento Studentesco

I ragazzi di Caserta durante la seduta del Parlamento Studentesco

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«Si dice sempre che il nuovo sta arrivando, che sarà il cambiamento, ma il nuovo c’è già, siete voi!». Così il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, si è rivolto ai bambini e ai ragazzi del Parlamento Studentesco Territoriale. Ma, ha aggiunto, «perché il nuovo sia preso sul serio bisogna saperlo presentare, viverlo bene perché anche gli adulti lo possano desiderare».

Un cambiamento che è rappresentato anche dalle 36 nazionalità diverse presenti tra i ragazzi che, si dice certo il vescovo, «ci aiutano a creare il nuovo. Ma per fare questo – avverte – dobbiamo essere capaci di ascoltare questi nostri amici, il nuovo deve essere oggetto di dialogo. Questo è il sogno di Dio, che sognava il mondo così, un mondo bello dove ognuno potesse partecipare. Come state facendo voi ragazzi che siete gli annunciatori di questo nuovo bello per tutti».

Ne è convinto anche il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, secondo il quale «oggi passiamo il testimone a questi ragazzi che mandano a noi adulti un messaggio di responsabilità per lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato». Dunque, insiste, «non più Campania martoriata ma Campania felix. Possiamo farcela ma solo se siamo assieme. Anche noi adulti che non possiamo lasciare soli questi ragazzi». Cita poi una frase di don Tonino Bello, «la pace è finita, cominciamo la Messa» e per questo, è il suo invito, «teniamoli per mano questi ragazzi». Un impegno che gli adulti prendono concretamente. Così il vescovo e il direttore generale dell’Asl Caserta, Mario De Biasio, firmano un protocollo per un’indagine su tutti i bambini di prima media (11 anni), uno screening sulla tiroide, organo sentinella delle relazioni tra salute e ambiente. La prima fase sarà realizzata da medici specialisti volontari, la seconda di approfondimento direttamente dalla Asl. Un’importante azione di prevenzione che però, insiste anche De Biasio, non può bastare: «Questa non deve più essere la 'terra dei fuochi' ma terra di lavoro, terra di pace. Voi ragazzi dovete pretendere il rispetto della nostra terra».

È il messaggio che porta ai ragazzi anche Maria Di Buono, vedova del tenente Michele Liguori, il vigile eroe di Acerra, morto 'di dovere' a 59 anni per aver respirato i veleni delle discariche sulle quali indagava. «Mi vergogno di quello che vi lasciamo. Michele ha perso ma ha scoperchiato qualcosa che non può più essere negato. Ha combattuto per i figli di tutti. Voi siete piccoli ma già grandi perché avete l’amore per la vostra terra e state già lavorando ora per il vostro futuro. C’è un seme nelle vostre mani, siete i protettori di questa terra».

E le scuole dei 'Piccoli passi', come annuncia Stefano Di Foggia, direttore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e del lavoro, avranno subito un nuovo impegno, in cammino verso il 19 marzo, venticinquesimo anniversario dell’uccisione di don Peppe Diana, il parroco di Casal di Principe che disse «in nome del mio popolo non tacerò». Proprio come vogliono fare oggi questi ragazzi. «Scuole coraggiose, scuole di territorio che vogliono camminare insieme».

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