martedì 13 febbraio 2024
Il capo dello Stato Mattarella e la premier Meloni a Palazzo Borromeo per l'incontro con la Santa Sede. Ad accoglierli il segretario di Stato, il presidente e il segretario della Cei Zuppi e Baturi
La premier Giorgia Meloni accoglie il cardinale Emil Paul Tscherrig, Nunzio Apostolico in Italia, l'arcivescovo Giuseppe Baturi e il cardinale Matteo Zuppi, segretario e presidente Cei

La premier Giorgia Meloni accoglie il cardinale Emil Paul Tscherrig, Nunzio Apostolico in Italia, l'arcivescovo Giuseppe Baturi e il cardinale Matteo Zuppi, segretario e presidente Cei - A. Picariello

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A Villa Borromeo, sede dell'ambasciata italiana presso la Santa Sede, si è tenuto oggi pomeriggio il tradizionale bilaterale Italia-Santa Sede per la celebrazione dei Patti Lateranensi, che quest'anno assumeva un valore particolare nella ricorrenza dei 95 anni dal Concordato e dei 40 dalla sua revisione. "Un'occasione per riconfermare reciprocamente il valore dell'autonomia e dell'indipendenza dello Stato Italiano e della Santa Sede, i due principi fondamentali in base al quale è stato stipulato il Concordato, ribadendo nello stesso tempo grande disponibilità a collaborare per il bene dell'uomo e per il bene comune della società", ha detto il cardinale Pietro Parolin, al termine degli incontri.

La premier Giorgia Meloni aveva accolto la delegazione vaticana capitanata dal segretario di Stato, accompagnato dal Segretario per i Rapporti con gli stati, monsignor Paul Gallagher, e dal sostituto, monsignor Edgar Pena Parra, e quella della Cei, formata invece dal cardinale Matteo Zuppi e dal segretario, monsignor Giuseppe Baturi.
Presenti a Villa Borromeo diversi ministri tra cui Antonio Tajani, Matteo Piantedosi, Giancarlo Giorgetti, Orazio Schillaci, Eugenza Roccella, Giuseppe Valditara, il sottosegretario, Alfredo Mantovano e naturalmente l'ambasciatore d'Italia presso la Santa sede, Francesco Di Nitto. Sono poi arrivati anche i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, e infine il presidente Sergio Mttarella che ha partecipato nell'ultima fase dell'incontro, dedicata soprattutto ai problemi internazionali legati ai conflitti in corso.

''Siamo tutti sdegnati per quello che sta succedendo, per questa carneficina. Dobbiamo avere il coraggio di andare avanti e di non perdere la speranza', ha detto Parolin. "Con 30mila morti non si puo' continuare, bisogna trovare un'altra soluzione al problema di Gaza e per la risoluzione della questione in Palestina" ha aggiunto Parolin. "Lo ha detto anche lo Stato italiano, La Santa Sede lo ha detto dall'inizio, ma ribadisco la nostra condanna netta e senza riserva a quanto accaduto il 7 ottobre, a ogni tipo di antisemitismo", ha proseguito il Segretario di Stato Vaticano. Tuttavia il diritto alla difesa "invocato da Israele per giustificare questa operazione sia proporzionato". Parolin, sottolineando la "coincidenza di vedute" fra Italia e Santa Sede ha insistito sulla necessità di "lottare fin quando è possibile per dare il proprio apporto".

Un incontro "molto positivo", lo ha definito il segretario di Stato, in cui "sono stati affrontati tanti temi, al punto che si è anche sforato sui tempi". In primo luogo "la famiglia e le provvidenze della famiglia, riconoscendo quello che è stato fatto fatto come l'assegno unico per i figli, ma naturalmente c'è sempre spazio per intervenire", ha aggiunto. Si è parlato poi del tema della scuola paritaria e anche del fine vita: "Su quest'ultimo abbiamo constatato che le regioni cercano di venire incontro, con tutti i problemi che si vengono a creare, a questa mancanza di legislazione da parte italiana". E poi l'Imu: "Non si trattava di arrivare a nessuna conclusione", ha aggiunto sottolineando che il tema sarà affrontato "nelle sedi competenti, tenendo contro che rispetto a 40 anni fa è intervenuta anche la legislazione europea". Parolin poi ha anche registrato con "compiacimento e apprezzamento" la stipula della dichiarazione di intenti relativa all'ospedale Bambino Gesù, in relazione alla nuova sede dell'ospedale pediatrico, eccellenza internazionale di proprietà della Santa Sede che soffre ormai per gli spazi angusti e che entro il 2030 traslocherà dall'attuale polo del Gianicolo all'area dell'ex Ospedale Forlanini. 'Si è accennato anche ll Giubileo, rimandando anche qui ai tavoli bilaterali: "I tempi sono stretti, dobbiamo riconoscerlo, ma speriamo che a qualche risultato si possa arrivare''.

Quando nascono i patti Lateranensi?

Il 20 settembre 1870 l’esercito italiano entra a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, sancendo così la fine dello Stato pontificio. Una delle clausole dell’armistizio lascia al Papa la zona dei Palazzi vaticani, dove si ritira Pio IX. L’anno seguente il parlamento approva la cosiddetta «legge delle guarentigie», con cui si garantisce al Vaticano la piena indipendenza: ma Pio IX ha già scomunicato re, governo e parlamento. La frattura si ricompone nel 1929, quando il capo del governo italiano di allora, Benito Mussolini, stipula l’accordo noto come ’’Patti Lateranensi", comprendente un trattato con il quale nasce lo Stato del Vaticano e un concordato con cui la religione cattolica viene riconosciuta come «sola religione dello Stato». Fra l’altro l’intesa definisce una nuova disciplina dell’istituto del matrimonio. In seguito alla capitolazione del regime fascista l’accordo siglato nel 1929 trova poi accoglimento nella nuova Costituzione repubblicana del 1948.

Nel 1984 il nuovo Concordato

Dopo 55 anni, il 18 febbraio 1984, si giunge ad una modifica del concordato. L’accordo bilaterale tra Italia e Santa Sede viene firmato, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, dal presidente del Consiglio Bettino Craxi e dal cardinale segretario di Stato Agostino Casaroli. Con il nuovo concordato viene abolito il riferimento alla fede cattolica come «sola religione dello Stato». Tra le innovazioni contenute nel testo il nuovo regime per l’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, e la possibilità da parte dei cittadini di versare alla Chiesa cattolica offerte con il meccanismo dell’8 per mille. Queste modifiche ai Patti Lateranensi entrarono in vigore l’anno successivo alla firma, il 3 giugno 1985.

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