giovedì 19 aprile 2018
Gara di solidarietà a Soverato (Catanzaro) per trovare gli oltre 300mila euro necessari al 35enne per farsi operare a New York. Ora ha una speranza di sopravvivere
Orlando, malato terminale di tumore: i compaesani gli pagano l’operazione
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Si chiama Andrea Orlando Fratto, ha 35 anni, è di Soverato e lavora nel campo della ristorazione. Una vita normale come quella di tanti coetanei, fatta di sogni e di speranze. Finché tutto viene devastato da una terribile diagnosi: Orlando è affetto da sarcoma, una aggressiva forma tumorale che compare quando le cellule maligne si formano all’interno di un tessuto molle dell’organismo. Inizia dunque l’iter che porta il giovane a consultare vari specialisti, fino a quando si comprende che l’unica speranza è nelle mani di un chirurgo di origini giapponesi che vive e opera negli Stati Uniti; si chiama Kato Tomoaki e utilizza una tecnica innovativa che, però, costa 300mila euro. Denaro che Andrea Orlando e la sua famiglia non hanno.

Ma né Fratto, né i familiari, né gli amici si lasciano prendere dallo sconforto: decidono di dar vita a una onlus che porta il nome di « Orlando il guerriero. I Paladini della speranza » e organizzare una raccolta fondi – ancora in corso. Si organizzano concerti, lotterie, spettacoli, aste benefiche, tornei di calcio, vendite di gelati e di libri... Tutto per arrivare alla cospicua somma necessaria. E infatti la rete di solidarietà alla fine ce la fa: Orlando è stato operato negli Usa proprio ieri, pare con successo perché la massa tumorale è stata asportata del tutto. «È stato un intervento arduo – annuncia la pagina facebook della onlus – ma portato a termine in modo eccellente. Orlando è in terapia intensiva, dorme e sta bene, anche se passeranno giorni prima del suo ritorno in camera. È molto stanco, ma combatte come sempre. Il dottor Kato ha voluto scambiare poche parole con sua mamma, rasserenandola e rimandando a domani in conferenza i dettagli maggiori».

Parole che riaprono la strada della speranza per chi, come aveva scritto lo stesso Andrea Orlando, proviene «da una famiglia umile fatta di gente semplice. Questa è una delle mie fortune. Vengo da un paese semplice e piccolo – si racconta egli stesso su Fb – fatto da pochi abitanti e abito in una splendida cittadina turistica e bellissima, fatta di bella gente e di semplicità: questa è un’altra mia fortuna. Ho lavorato sempre nella ristorazione, cameriere e barista, lavoro semplice e umile, questa è un’altra mia fortuna». Il giovane continua: «Ora tanti dicono o mi scrivono che sono sfortunato per la malattia che mi ha colpito, ma avete letto sopra quanta fortuna ho avuto?! Guardate la solidarietà della mia terra! Guardate l’amore di tutto il comprensorio! Guardate l’impegno e l’amore che ognuno di voi ha nei miei riguardi! Guardate cosa sta succedendo, la gente non sa più cosa inventarsi per aiutarmi! Vi sembro sfortunato?! No!

Sono la persona più fortunata del mondo! Mi dicono che sono riuscito a riunire un territorio, che ho tirato fuori l’amore dalle persone, e chissà che tipo di opera stia riuscendo a fare. Io la penso diversamente, voi siete così, voi siete uniti, pieni d’amore, solidali, altruisti ecc... Questi siete voi... Io sono solo uno strumento e voi tutti i musicisti. Grazie per quello che siete e per quello che state facendo».

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