sabato 18 gennaio 2025
Ultimo saluto al neonato trovato morto nella culla termica, accanto alla chiesa di San Giovanni Battista. Angelo è il nome che gli è stato dato. Presente il sindaco, Vito Leccese
La Polizia scientifica all'esterno della struttura dove è stato trovato il piccolo Angelo

La Polizia scientifica all'esterno della struttura dove è stato trovato il piccolo Angelo - ANSA

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"È tempo di dolore, di silenzio e di preghiera". Tempo di chiedere perdono. Così si è espresso l'arcivescovo di Bari-Bitonto, Giuseppe Satriano, nell'omelia dei funerali del neonato trovato morto nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista del capoluogo pugliese, per cause che sono oggetto di un'inchiesta della Procura barese. Al bambino, al termine del rito funebre che si è svolto nel cimitero monumentale di Bari, presente anche il sindaco Vito Leccese, è stato convenuto di dare il nome di Angelo.

"Piccolo fratello, piccolo figlio d'uomo senza nome, angelo che hai toccato nel profondo le nostre vite - ha detto l'arcivescovo -, ti scrivo portando il dolore di una città e di una comunità ecclesiale, di tanti operatori sanitari e di tanti uomini e donne che hanno saputo della tua vicenda". Monsignor Satriano ha chiesto perdono, parlando di "una sofferenza infinita". "Avremmo voluto anche noi consolare il tuo pianto, ma non c'eravamo - ha detto il presule - avremmo voluto alleviare le fatiche del cuore di tua madre, aiutandoti a vivere, ma non siamo stati capaci di impedire la tua morte. Quanto dolore e quanta fatica, il cuore scoppia. Perdonaci, ma soprattutto perdonami piccolo fratello, per la mia incapacità di guardare oltre, per le mie omissioni. Dal cielo, dove sarai, come angelo di luce, donaci un tuo sorriso, consola il cuore della tua mamma e di chi ti ha voluto bene, intercedi per noi, perché liberi dal giudizio facile sugli altri, impariamo a ritrovare sguardi di comprensione e di bene".

"Ti consegniamo alle braccia del Signore - ha concluso monsignor Satriano - che saprà, col suo sguardo tenero e profondo, donarti pace e gioia sussurrando al tuo cuore 'Non piangere'. Il Signore Gesù ti accolga e la Vergine Madre ti custodisca col suo manto. Gli angeli cantino per te".

'Ciò che è accaduto rappresenta una tragedia che ha ferito profondamente la nostra comunità - ha commentato il sindaco- che oggi, con grande dolore, si riunisce idealmente nel rendere l'estremo saluto a questo bambino, nella speranza che vicende come questa non accadano mai più". "Auspico che questo dramma susciti in noi maggiore attenzione e cura verso la vita quando è più indifesa, offrendo sostegno concreto a chi vive ai margini. Eventi come questo - ha continuato Leccese - non rimangano solo segni di dolore, ma anche di riflessione e cambiamento. Così come ha detto nella sua omelia monsignor Satriano, tutti dobbiamo chiedere perdono per la nostra incapacità di guardare oltre e per le nostre omissioni".

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