Naufragio, Frontex replica all'accusa: sul soccorso falsità da Sea Watch

Le affermazioni di Sea Watch sulle operazioni di soccorso avvenute lunedì scorso lungo la rotta del Mediterraneo centrale «sono false. Frontex ha sostenuto il salvataggio di circa 100 persone da un'imbarcazione metallica pericolosamente sovraffollata al largo della Libia e della Tunisia», dichiara l'agenzia europea replicando alla Ong tedesca, secondo la quale Frontex aveva visto l'imbarcazione in pericolo e se n'era andata.

Il bilancio del naufragio è di due bambini morti ed un disperso, secondo Sea Watch. «Gli aerei di Frontex erano presenti prima, durante e dopo il salvataggio, fornendo coordinamento aereo in tempo reale, supportando l'equipaggio della nave e contribuendo a salvare vite umane, è la versione dell'agenzia Ue. Frontex contesta la ricostruzione di Sea Watch secondo cui l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, aveva lasciato al suo destino il barcone ribaltatosi in mare. Quando il natante in ferro si é capovolto durante le operazioni di soccorso, «uno dei nostri equipaggi ha lanciato un mezzo di salvataggio per aiutare i sopravvissuti in acqua»: 96 persone sono state salvate, mentre «tragicamente due persone hanno perso la vita. Il supporto aereo ha fatto la differenza in una situazione disperata».

«Una donna incinta di nove mesi ha rotto le acque a bordo della nave mercantile - informa la Ong - A bordo nella nave Port Fukouka ci sono i corpi di due bambini e 98 superstiti tra cui sei bambini e due donne incinte, una prossima al parto. Hanno bisogno di soccorso immediato e di un porto sicuro per sbarcare». La Ong tedesca replica anche a Frontex che aveva rivendicato il suo intervento nel corso del naufragio: «Siete arrivati solo sei ore dopo che abbiamo individuato l'imbarcazione con il nostro aereo civile. Avete calato in acqua l'unità di salvataggio solo il giorno dopo. Avete una nave a un paio d'ore di distanza a Lampedusa che non usate per il salvataggio».