Che cosa succede con lo stop al telemarketing molesto

Dal 19 agosto bloccate in entrata le telefonate illegittime dall'estero, al centro di gran parte delle truffe telefoniche. Soddisfatti gli operatori, che sperano in un recupero d'immagine del settore
August 17, 2025
Che cosa succede con lo stop al telemarketing molesto
IMAGOECONOMICA |
Il telemarketing selvaggio ha i giorni contati. La data da segnare in rosso sul calendario è quella del 19 agosto: sarà il primo giorno in cui le chiamate “irregolari” che arrivano sui nostri cellulari, spesso più volte al giorno, verranno bloccate in entrata dagli operatori telefonici. Un secondo step, sempre sotto forma di filtro in entrata, scatterà dopo tre mesi. Si tratta di due misure previste dall'Agcom, l’Autorità garante per le comunicazioni, per contrastare una pratica scorretta diventata una piaga sociale. Si stima che su dieci chiamate “promozionali” ricevute almeno otto siano illegittime, vale a dire in arrivo da numeri fasulli o non identificabili. Numeri schermati e non richiamabili. Un fenomeno, noto come Cli Spoofing (falsificazione dell’identificativo del chiamante) che in Italia sembrava irrisolvibile sino a pochi mesi fa. Telefonate che propongono la vendita di beni o servizi nel migliore dei casi, o sono lo strumento per mettere a segno raggiri nel peggiore. Si stima che il 15% delle truffe bancarie sia “partito” da questo genere di chiamate.

​Dal 19 agosto il primo blocco

Il 19 agosto scatterà il blocco delle telefonate provenienti dall'estero che sembrano provenire da un numero fisso italiano. Il secondo step riguarderà invece, a partire dal 19 novembre, il blocco dei “finti” numeri di cellulari italiani. L'intervento dell'Agcom arriva dopo una lunga consultazione ad un tavolo tecnico al quale hanno partecipato le principali associazioni dei consumatori, le associazioni di imprese, gli operatori di servizi di comunicazione elettronica, esperti e operatori di altri settori direttamente coinvolti dal fenomeno. Le misure sono state illustrate dal presidente dell'Agcom Giacomo Lasorella a fine giugno nel corso della relazione annuale in Senato.
Le nuove disposizioni, basate anche su esperienze internazionali, introducono, a carico degli operatori, l'obbligo di bloccare le telefonate sospette. È stato anche approvato – sempre a tutela dei cittadini – un sistema di classificazione per le offerte di servizi di comunicazione mobile su tecnologia 5G. Le nuove norme prevedono l'utilizzo di bollini di colore diverso per segnalare le caratteristiche del servizio offerto, e in particolare la presenza di eventuali limitazioni di velocità.

​Soddisfatte le imprese

«La quasi totalità delle telefonate di telemarketing scorretto, il 97%, arrivano dall’estero – sottolinea Leonardo Papagni, presidente AssoCall-Confcommercio -. Queste misure che abbiamo sollecitato più volte consentiranno di riscoprire il vero ruolo di servizio che hanno i call center. Che forniscono assistenza concreta, soprattutto alle categorie fragili come gli anziani o a chi vive nelle aree interne, a chi vuole rinnovare un contratto, cambiare operatore, fare una prenotazione, senza muoversi da casa».
Secondo AssoCall il numero di chiamate indesiderate si azzererà in poche settimane. L’Italia era rimasta indietro su questo aspetto, per un eccesso di tutela dell’anonimato, nonostante le soluzioni tecniche fossero presenti da anni, ed è stata necessaria una trattativa per definire un quadro normativo adeguato dopo il flop del registro delle opposizioni avviato nel 2011. «Bloccare in entrata le chiamate che si presentano con un numero nazionale ma arrivano dall’estero o da telefonini è una opzione che da tempo chiedevamo venisse applicata come in altri paesi, ad esempio la Francia. Adesso arriverà una doppia messa in sicurezza delle reti telefoniche, un intervento “a monte” che verrà monitorato dal tavolo tecnico».
Fondamentale sarà il feedback da parte dei cittadini e l’implementazione dei controlli da parte dei diversi gestori telefonici. «Ci auguriamo due cose: la prima che ci sia la corretta informazione, la seconda che il meccanismo venga messo a regime se ci dovessero essere dei problemi. Facciamo un appello ai cittadini a segnalare eventuali “buchi” in questo sistema di filtraggio delle chiamate ai loro operatori» continua il presidente di AssoCall.
La speranza è che il settore, bollato per anni come “molesto”, venga riabilitato: ha sofferto sicuramente in termini di reputazione e ha visto ridursi i volumi d’affari: oggi ha un fatturato complessivo di 3 miliardi e circa 80mila addetti tra dipendenti e collaboratori.
«Senza le telefonate di disturbo ci auguriamo che i cittadini tornino a fidarsi dei call center regolari e che scelgano di “cancellarsi”, dal registro delle opposizioni. Se i controlli funzioneranno è chiaro che gli utenti non saranno più vessati dalle chiamate illegali e in maniera libera potranno decidere se servirsi dei call center che fanno risparmiare tempo e fatica» conclude Papagni.

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