Cei e Cdp in campo: pronti mille nuovi posti letto per gli universitari
Firmato un protocollo d'intesa con il Gruppo Cassa depositi e prestiti. Il cardinale Zuppi: «Risposta concreta al disagio di famiglie, giovani e anziani»

Mille nuovi posti letto a canoni calmierati per studenti fuori sede. È l’obiettivo del protocollo d’intesa che la Conferenza episcopale italiana e il Gruppo Cassa depositi e prestiti (Cdp) hanno sottoscritto mercoledì a Roma, nella sede della Cei. Una sinergia finalizzata a istituire un fondo immobiliare, gestito da Cdp Real Asset Sgr, per promuovere interventi di riqualificazione urbana con un positivo impatto sociale sul territorio attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare inutilizzato delle diocesi italiane e degli enti religiosi.
L’accordo è stato firmato dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, da Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cdp, e da Giancarlo Scotti, direttore immobiliare di Cdp e amministratore delegato di Cdp Real Asset Sgr.
L’intesa, come è stato spiegato dai promotori, prevede l’individuazione di un portafoglio di immobili la cui trasformazione sia «funzionale ad offrire una risposta residenziale a supporto dell’emergenza abitativa nel nostro Paese», non riconducibile esclusivamente all’incremento delle situazioni di disagio socioeconomico, ma anche a soddisfare le esigenze di nuove categorie sociali: nello specifico degli studenti universitari fuori sede, «un segmento di popolazione che nel nostro Paese è cresciuto costantemente negli ultimi anni e che esprime un fortissimo fabbisogno abitativo».
Per il cardinale Zuppi, «rappresenta una risposta concreta all’emergenza abitativa e al disagio, spesso inascoltato, di diverse fasce della popolazione: famiglie, giovani, anziani. Ci facciamo prossimi, in modo specifico, agli studenti fuori sede e alle loro famiglie – ha aggiunto il porporato -, consapevoli che l’educazione è uno strumento fondamentale per scegliere, essere liberi e costruire un domani migliore».
In questo senso, ha continuato, «il Protocollo è un tassello di quell’alleanza sociale chiesta da papa Francesco come frutto del Giubileo e che diventa quindi alleanza sociale per la speranza». Secondo il presidente della Cei, «non c’è vita degna e non c’è famiglia senza casa». Risolvere il problema della casa «significa individuare interventi anche a favore dell’accoglienza, della natalità, dello spopolamento delle aree interne. Senza casa non può esserci futuro».
Fra i tre soggetti promotori si avvierà un processo sinergico. La Cei favorirà un’attività di coordinamento con le diocesi e gli enti religiosi contribuendo a definire un perimetro immobiliare compatibile con una riqualificazione in chiave “student housing”. Mentre Cdp metterà a disposizione, in maniera complementare e addizionale al mercato, le risorse finanziarie in grado di coprire il fabbisogno economico legato al piano di riqualificazione e di adeguamento degli immobili. E Cdp Real Asset Sgr fornirà le competenze maturate nella gestione di fondi immobiliari, con l’obiettivo di dare nuova vita ad immobili al momento inutilizzati per trasformarli in studentati.
La firma di mercoledì, ha sottolineato Dario Scannapieco, rappresenta un primo tassello in questo percorso di collaborazione. «L’obiettivo – ha detto - è estendere il nostro modello di intervento, che per ogni operazione immobiliare valuta anche l’impatto generato, soprattutto sociale, in un’ottica di rigenerazione urbana, mettendo l’esperienza di Cdp Real Asset Sgr a servizio della valorizzazione del patrimonio immobiliare delle diocesi italiane». Anche Giancarlo Scotti lo ha definito «un esempio virtuoso di collaborazione che segue il tracciato dell’intervento di Cdp Real Asset a supporto dello student housing, una delle quattro Esse dell’abitare sociale, segmento nel quale interveniamo in qualità di operatore nazionale su tutto il territorio italiano, in maniera complementare e addizionale al mercato, tramite l’istituzione e la gestione di fondi immobiliari».
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