Addio a Emilio Fede, virtù e cadute di un giornalista-personaggio

Protagonista prima in Rai con la direzione del Tg1, poi il primo telegiornale privato, l'amore per Berlusconi e i processi, è scomparso oggi a Segrate a 94 anni
September 1, 2025
Addio a Emilio Fede, virtù e cadute di un giornalista-personaggio
Fotogramma | Un ritratto di Emilio Fede di qualche anno fa
Se la morte di Emilio Fede (avvenuta oggi a 94 anni nella residenza San Felice di Segrate, vicino Milano) si guadagna l’apertura delle agenzie di stampa, significa che siamo di fronte a un personaggio popolare. E l’ex direttore del Tg1 e del Tg4 un personaggio lo è stato realmente, nel bene e nel male, non possiamo nasconderlo nemmeno nel momento del commiato.
Protagonista di una lunga carriere giornalistica, iniziata da inviato di guerra, coronata dalla conduzione e poi dalla direzione nei primi anni Ottanta del principale telegiornale Rai (anche se sotto la sua guida, con la diretta di Vermicino, è nata purtroppo la cosiddetta tv del dolore) è proseguita alla corte di Silvio Berlusconi al quale giurò assoluta fedeltà cucendosi addosso e guidando in modo tutto particolare, ma scarsamente obiettivo, un telegiornale (prima Studio Aperto e poi il Tg4) non proprio esemplare. Non certo per i famosi duetti con Paolo Brosio ai tempi di Mani pulite, quanto per la scelta e il modo di dare le notizie e per come trattava giornalisti e tecnici, come più volte hanno dimostrato i fuori onda proposti da Striscia la notizia.
Vanno riconosciuti a Fede alcuni scoop come la notizia in diretta, per primo, dell’attacco americano a Baghdad e un'indubbia capacità comunicativa. Da personaggio televisivo ha provato anche la conduzione di un programma d’intrattenimento: Test - Gioco per conoscersi. Ha vissuto pure un’esperienza politica nelle file del Partito socialista democratico risultando eletto sia alla politiche nel 1979 che alle europee nel 1984.
Accanto alla carriera televisivo-giornalistica e politica ha fatto spesso notizia la sua parabola giudiziaria. Appassionato di tavoli verdi ha subito anche un processo per gioco d’azzardo, nel quale è stato però assolto. Contrariamente a quanto successo con la condanna definitiva nel 2019 nell’ambito del processo Ruby Bis, per aver favorito la prostituzione di alcune ragazze spinte a partecipare alle cene del cosiddetto «bunga bunga» nelle residenze di Silvio Berlusconi, una pena scontata prima agli arresti domiciliari e poi ai servizi sociali. Estromesso e poi rientrato a Mediaset è finito anche in un altro scandalo con l’accusa di aver esportato capitali in Svizzera. Infine, ha subito anche l’arresto in un ristorante di Napoli per essere evaso dai domiciliari.
Ma anche quest’ultimo episodio dell’ormai vecchio Emilio Fede la dice lunga sul fatto che personaggio nel bene e nel male è voluto restare fino all’ultimo.

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