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LUI ABITA IN ALTO

Gennaro Matino venerdì 17 febbraio 2012
Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte? (Sal 15,1).Abitare nella casa del Signore è trovare finalmente dimora. Dove risiede Dio, da dove governa il tutto? La domanda non è fuga del pensiero, non esercita passioni inutili. La risposta qualifica la fede. «Mostrami il tuo volto» è preghiera per chi cerca conforto nell'Assoluto, per chi desidera dolce approdo, ricompensa per un estenuante viaggio. «Dove abiti» (Gv 1,38) è uguale domanda, incalzante ancora di più della prima, impronunciabile per chi nega residenze al Padreterno, tuttavia incrocio inevitabile per chi, forte del dolore, consapevole della sconfitta, cerca protezione ma non più in mura costruite da mani d'uomo. Dio abita in Alto, rubata la risposta ai sacri testi. Forse per questo le fedi hanno collocato simbolicamente i luoghi cari alle divinità in alto, forse per questo crescere nella fede è praticare ascesi: salirò la montagna del mio Dio, scalerò la vetta del mio Signore. Olimpo o Sinai, Tibet o Kilimangiaro, Aconcagua o Himalaia, troni dell'assoluto, tuttavia debole sostanza per dire assoluta Altezza. Più in alto dei cieli è dire, senza contenere, desiderio di Dio, consapevolezza della sua Eterna distanza. Eppure, solo all'ombra della sua tenda, sereno rifugio, non ho più paura. Lontano dal mio Dio mi sento perso.