Rubriche

La colonna a cui aggrapparsi per salvarsi dai marosi

Gloria riva giovedì 29 gennaio 2015
Impressiona la colonna che si erge sul mare di Mariusz Lewandowski. Impressiona tutta la sua pittura evocativa, molto vicina alla pittura di Turner, con mareggiate inquietanti che assumono anche una valenza simbolica. Il mare in tempesta è il nostro mondo con i suoi fluttuanti giudizi, a volte conniventi con una mentalità trasgressiva, altre volte intolleranti al massimo grado, come le onde del mare, appunto. San Giovanni Bosco, nato esattamente duecento anni or sono, aveva già visto tutto in un sogno, datato 30 maggio 1862. La barca di Pietro era minacciata, non solo dai marosi, ma anche da nemici potenti che la colpivano con libri e libelli più che con armi da fuoco. Una lotta ideologica, dunque, proprio simile a quella che si sta registrando in queste ore. Nel sogno, salvezza per la nave di Pietro sono due colonne che si profilano all’orizzonte, una regge la Madonna, l’altra l’Eucaristia. A queste riesce ad ancorarsi l’ultimo dei papi, che don Bosco vide susseguirsi alla guida della nave, ottenendo grande bonaccia per tutti. Alcuni dipinti di Lewandowski sembrano offrire una nuova edizione del sogno, come quello dal titolo: Sorge il giorno, dove un veliero abbandonato ai marosi vede comparire nel cielo il profilo pacificante di una donna che con la mano sembra indicare un sole bianchissimo che si fa largo fra le nuvole. Benché non compaiano libri, né altre navi, è lo stesso mare con il suo infinito ondeggiare che rende l'immagine del fluttuante clima culturale odierno, dove il dilagare delle opinioni lasciano la Chiesa disorientata e bisognosa di un riferimento certo. In questo senso la tela più impressionante è proprio Visione, dove la furia del mare già si è placata e due uomini fermi, ormai al sicuro, contemplano una colonna straordinaria. Si erge sul mare quasi risucchiandone le acque per domarle. Alla sommità, dove l'oscurità si fa più fitta, risplende l'ostia immacolata adorata dai cercatori della verità. Sono uomini d’ombra, che riusciamo a vedere soltanto a motivo della luce dell’ostia. L’artista fa pensare: nei momenti di grande confusione è difficile capire e il nostro tempo commetterà i medesimi errori del passato. Ma verrà un tempo, e viene per certo, in cui risplenderà una nuova luce, allora coloro che avranno fin d’ora riposato alla sua ombra, risplenderanno. A ben vedere l’odierna Babele delle parole ha come scopo quello di soffocare l’unica Parola che salva. Forse per questo sulle colonne di don Bosco, come nel dipinto di Lewandowski, non c'è il Libro Sacro, ma i testimoni dell'Incarnazione del Verbo: Maria e l'Eucaristia. Come gli ebrei, nel cammino dentro al deserto, piantavano cippi indicatori, così anche noi nel petulante deserto degli opinionisti, abbiamo conferma migliore della parola dei profeti che brilla nell'oscurità del mondo: la Santa Umanità di Cristo, uomo nato da donna, e lo splendore della sua eternità che sta in mezzo a noi, nascosta sotto il velo dell'Eucaristia.
 Immagine: Mariusz Lewandowski (1960) VISIONI  Olio su tela, 60x45cm, 2014 Collezione PrivataMariusz Lewandowski (1960) Sorge il giorno  Olio su tela, 45x60 cm, 2013 Collezione Privata