Addio a Ludovico Peregrini, il "Signor No" di Mike

Si è spento a 82 anni il celebre giudice lanciato nel 1970 da "Rischiatutto". Con Bongiorno portò poi i telequiz anche sui canali Mediaset e fu autore di canzoni. Fazio: era un signore d
August 8, 2025
Addio a Ludovico Peregrini, il "Signor No" di Mike
Fotogramma | Ludovico Peregrini, il "Signor No" della tv italiana con i quiz di Mike Bongiorno
Addio al “Signor No”, il giudice severo ma bonario di Rischiatutto. La spalla dei quiz di Mike Bongiorno. Ludovico Peregrini, originario di Como (vi era nato il 27 giugno 1943), si è spento all'età di 82 anni in Bretagna, circondato da tutti i suoi cari, dalla moglie Nicou e le figlie Sofia e Anna. “Rimasto fino all'ultimo pieno di curiosità, leggerezza e disponibilità a tutto e a tutti – sottolineano i familiari -, la sua più grande gioia, oltre alla famiglia, è di aver potuto con i suoi programmi tenere compagnia a tanta gente".
Laurea in Lettere alla Cattolica di Milano, Peregrini era stato indirizzato alla tv da un amico che lavorava in Rai. La prima esperienza a Settevoci, con Pippo Baudo. Poi nel 1970 la svolta, quando iniziò a collaborare con Mike Bongiorno per Rischiatutto, inaugurando un sodalizio che sarebbe durato oltre quarant'anni. Inflessibile, Peregrini vigilava sull'applicazione del regolamento del quiz, opponendosi sistematicamente alle richieste di deroga avanzate dal conduttore: di qui il soprannome di “Signor No” con cui è entrato nel cuore del grande pubblico.
Ma naturalmente la formale contrapposizione a Mike, che invece simpatizzava sempre (o quasi) con i concorrenti, fungeva da ulteriore elemento funzionale alla spettacolarizzazione del celebre telequiz che, tra il 1970 e il 1974, per audience e riscontro aveva persino superato il leggendario Lascia o raddoppia?. Mike si recava persino al cospetto dell’inflessibile giudice per perorare la causa del concorrente che aveva imprecisamente risposto alla domanda in questione.
Il Signor No risultava, così, un autentico tutore della correttezza e regolarità, un incorruttibile castigatore di una italica inclinazione all’aggiustamento. Un nemico ante litteram del buonismo. Un tipo, insomma, poco italiano. Poco amabile, ma alla fine apprezzato proprio per questo. Persino più di Mike, in questo strategico gioco delle parti.
Con il re dei telequiz Peregrini ha collaborato anche a programmi come Scommettiamo? e Flash (per la Rai) oltre che La ruota della fortuna e Bravo bravissimo (per le reti Mediaset) nonché Chi vuol essere milionario? con Gerry Scotti. Con Bongiorno ha poi firmato in qualità di autore il Festival di Sanremo 1997. Ma non solo quiz e tv nel curriculum di Peregrini, autore di canzoni per Mino Reitano, Toto Cutugno e Mina.
Finita l’era del grande successo, nel 2016 era tornato ancora sul piccolo schermo al fianco di Fabio Fazio per il remake di Rischiatutto. "Ludovico era una persona molto speciale – lo ricorda Fazio -. Ho avuto la fortuna di stabilire con lui una grande sintonia, fatta di stima reciproca e di sincero affetto. La sua scomparsa è una notizia veramente brutta".
"Ci siamo divertiti tantissimo - racconta ancora Fazio con commozione -, aveva colto la mia passione autentica per quella trasmissione, tra l'altro andata divinamente: ne facemmo una copia anastatica, una ricostruzione filologica, lavorandoci un anno e mezzo. Quando entrò in studio la prima volta mi disse: sono scioccato, mi sembra davvero di essere tornato lì, è tutto uguale”.
Quella riedizione di Rischiatutto, in onda con due speciali su Rai1 e poi su Rai3, "è stata un'esperienza molto coinvolgente sul piano professionale ma anche umano: Ludovico era una persona di rara eleganza, di rarissima sensibilità e signorilità, un galantuomo, come si diceva una volta, un signore di altri tempi che adorava la sua famiglia", sottolinea ancora Fazio. "Ci eravamo rivisti a Palazzo Reale, a Milano, per la mostra dedicata a Mike. Mi ricordo una sua foto esposta. Guarda come eri elegante!, gli dissi. E lui: tu non sai quella giacca, la vedi in bianco e nero, ma era di un terrificante arancione. In classico stile anni '70. Ecco, oltre che essere molto colto, era anche profondamente ironico".
Voce inconfondibile di numerosi quiz, Peregrini era amatissimo anche proprio per la sua ironia sobria e per il suo stile inconfondibile, sempre fedele a se stesso. Tifoso appassionato del Milan, fu tra coloro che accompagnarono il feretro di Mike Bongiorno all'uscita del Duomo di Milano nel 2009, un gesto che testimoniò la profondità di un'amicizia e di una collaborazione che aveva fatto la storia della tv italiana.

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