mercoledì 25 ottobre 2017
Scomparso a 89 anni il cantante e pianista di New Orleans, "maestro" di Elvis Presley. Tra i suoi brani più famosi "Ain’ t That A Shame" e "Blueberry Hill"
Il cantante e pianista Fats Domino in una foto del 1956 (Ansa)

Il cantante e pianista Fats Domino in una foto del 1956 (Ansa)

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È morto ieri all’età di 89 anni Fats Domino, uno degli artisti più importanti e influenti del Rock and Roll degli anni 50 e 60. Tra i pezzi più celebri del musicista ci sono canzoni che hanno scritto la storia del genere come Ain’ t That A Shame e Blueberry Hill. Il suo singolo di debutto, The Fat Man, venduto in milioni di copie, è considerato da molti come il primo disco rock and roll in assoluto.

Autore particolarmente prolifico, il cantante ha venduto più di 65 milioni di dischi, cavalcando le classifiche di tutti gli anni 50, secondo soltanto a Elvis Presley. Fats Domino, infatti, è stato uno dei primi artisti di rhytm and blues a conquistare grande popolarità presso il pubblico bianco.

Antoine “Fats” Domino Jr era nato a New Orleans il 26 febbraio 1928, figlio di un violinista. I suoi genitori erano di origine creola, e creolo francese era la sua lingua materna. Aveva dimostrato talento musicale fin dalla prima infanzia e aveva imparato a suonare il pianoforte dal cognato e il banjo dal jazzista Harrison Verrett. Il soprannome gli fu dato da Bill Diamond, il leader della band in cui suonava il pianoforte da ragazzo, perché la tecnica del giovane gli ricordava altri due grandi pianisti, Fats Waller e Fats Pichon.

Domino aveva lasciato la scuola all’ età di 14 anni per lavorare in una fabbrica di molle da letto di giorno e suonare nei bar di notte, ritrovandosi presto accanto a mostri sacri di New Orleans come Professor Longhair e Amos Milburn. Nella metà degli anni 40 entra nella band del trombettista Dave Bartholomew, con il quale coscrisse il suo primo successo, The Fat Man. E da New Orleans divenne all'improvviso popolare a livello nazionale.

Le canzoni di Domino hanno avuto un ruolo chiave per gran parte degli artisti dagli anni 50 ai 70, da Elvis Presley a Paul McCartney che avrebbe scritto la canzone dei Beatles Lady Madonna emulando il suo stile. Nel 1986 è stato tra i primi a entrare nella Rock and Roll Hall of Fame.

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