giovedì 16 settembre 2010
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Fiume, 1920, stagione della reggenza dannunziana: inviato del governo italiano per convincere il poeta a desistere dalla sua impresa, Guglielmo Marconi giunge in porto a bordo dell’Elettra. Non era la prima volta che l’inventore incontrava D’Annunzio, con il quale avrebbe mantenuto una duratura amicizia e naturalmente la sua visita si svolse in modo del tutto contrario alle attese del governo di Roma. Era prevedibile, visti i precedenti tra i due che rimontavano a qualche anno prima, almeno al luglio 1915 quando Gabriele D’Annunzio visitò la stazione radiotelegrafica di Roma-Centocelle accolto da Marconi. Non bisogna dimenticare che in quel momento lo scienziato si era messo a disposizione del suo Paese allo scoppio della Prima guerra mondiale. D’Annunzio è stregato dalla radiotelegrafia e scrive – ce lo ricordano Annamaria Andreoli e Giorgio Zanetti nel volume Onde d’inchiostro (Abacus 2004) dedicato al carteggio tra i due – che «la sua scienza e la mia poesia erano divenute strumento di guerra, forza di combattimento, promessa di vittoria». D’Annunzio intuisce lo sviluppo della radio e cinque anni dopo, ricevendo il Mago (Marconi, nella visione del poeta) a Fiume proclamerà che egli è venuto «ad ampliare indefinitamente le onde sonore della voce di Fiume» per «costruire su la nostra pietra carsica una delle sue guglie di ferro più potenti». È il 22 settembre 1920, novant’anni fa. La data è importante anche per la radiofonia. Negli Stati Uniti, Frank Conrad effettuava già da un anno le sue trasmissioni che in novembre daranno l’avvio alla prima stazione di radiodiffusione del mondo, la Kdka di Pittsburgh. La voce umana e la diffusione verso chiunque fosse dotato di un ricevitore sono i dati distintivi del processo in atto. Dopo trent’anni di radiotelegrafia, nasce il servizio di radiodiffusione sonora. In Europa lo stesso Marconi ha già condotto esperimenti in tal senso ma il gesto fiumano determinerà forse la prima vera trasmissione radio in italiano. D’Annunzio ne annuncia il contenuto dichiarando che Marconi gli darà modo «di dire il vero al mondo» e «con la mia viva voce il segreto di Fiume». Alle 14 del 23 settembre 1920, D’Annunzio salirà a bordo dell’Elettra per lanciare il suo messaggio. Fotografie dell’evento si trovano al Vittoriale, a Gardone, e sono state pubblicate con un testo molto appropriato nel libro Fiume (Mondadori) da Mimmo Franzinelli e Paolo Cavassini. A questi documenti dobbiamo la ricostruzione del gesto con cui Marconi cedeva il microfono a D’Annunzio affinché lanciasse il suo messaggio al mondo. Il messaggio è breve. Si chiede il riconoscimento della reggenza da parte di tutti popoli. Viene ripetuto cinque volte con l’invocazione finale al Signore affinché «questa parola, attraverso gli spazi, tocchi tutti i cuori sinceri e confonda le menzogne degli avversari ignobili». Al di là dei suoi riflessi politici, questa prima trasmissione contiene già l’intenzione che la radio realizzi la comunicazione diretta tra «i cuori sinceri». Prevale qui, piuttosto che l’esigenza contingente della Reggenza fiumana, la volontà di Marconi, compresa da D’Annunzio, di aprire la radio a tutta l’umanità. Undici anni dopo, con lo stesso gesto del passaggio del microfono, Marconi darà al Santo padre la possibilità di parlare a tutto il mondo. Da Fiume a quel giorno non sarà passato solo del tempo ma anche un perfezionamento ulteriore della personalità di Marconi. Non va dimenticato che – come altri illustri italiani – egli approfittò delle leggi fiumane che – a differenza di quanto accadeva nel Regno d’Italia – consentivano il divorzio, facendo dichiarare in loco (nel 1924) la fine del matrimonio con Beatrice O’Brien. Riavvicinatosi alla fede cattolica Marconi otterrà poi l’annullamento ecclesiastico per poter sposare in chiesa la contessa M. Cristina Bezzi Scali completando un percorso personale e familiare che lo condurrà ad una fede solida e attiva. La trasmissione dannunziana del 23 settembre 1920 resta, anche se isolata, la prima radiodiffusione circolare in lingua italiana. La prima stazione radio regolare italiana trasmetterà da Roma solo il 6 ottobre 1924 ma l’esperimento di quattro anni prima indicò una via e una modalità di utilizzo della radio ormai necessario. Il capoluogo del Quarnaro, oggi città della Repubblica di Croazia, però, riceverà la sua prima stazione radio ufficiale solo nel 1945, all’inizio del periodo jugoslavo.Dall’odierna Radio Fiume, parte della radio pubblica croata, un’attiva redazione italiana diffonde quotidianamente notizie a servizio della comunità nazionale italiana e di un pubblico più vasto che, grazie alle onde corte raggiunge ogni pomeriggio alle 16 (su 6165 kHz) tutta l’Europa. Dopo la chiusura dei servizi internazionali di Italia e Svizzera, il notiziario fiumano è rimasto l’unico da un territorio madrelingua a superare i suoi confini in onde corte, accanto alla Radio Vaticana. Marconi ne sarebbe contento.
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