L'oro e la luce protagonisti di "Gutenberg" di venerdì 20 dicembre

Dall’arte bizantina a quella contemporanea, lo spazio dorato è manifestazione visibile del Principio: l’ordine trascendente si fa architettura nell’ordine umano
December 18, 2024
L'oro e la luce protagonisti di "Gutenberg" di venerdì 20 dicembre
- | La copertina di "Gutenberg" n. 11, 20 dicembre 2024
Dall’arte bizantina a quella contemporanea, lo spazio dorato è manifestazione visibile del Principio: l’ordine trascendente si fa architettura nell’ordine umano e la stessa nascita di Gesù descritta nei Vangeli è simbolo di luce nel cuore della notte. Ma c’è ancora una luce dorata che possa illuminare gli spazi del nostro tempo? Prova a rispondere a questo interrogativo Andrea Dall'Asta, che ricorda che non c’è luogo dove la luce sia assente: la stessa nascita di Cristo in una stalla/grotta descritta nei Vangeli è l’annuncio della sua gloria, simbolo di un’intensa luminosità nel cuore della notte.
Alessandro Beltrami racconta la mostra "L'età dell'oro" allestita a Perugia, dove la Galleria Nazionale dell’Umbria accosta arte medievale e contemporanea nel segno del metallo prezioso: il suo ritorno è una memoria dell’icona, ma non ne è una ripresa a tutti gli effetti; Lucia Capuzzi narra le condizioni di sfruttamento e di sofferenza dei minatori peruviani, dove l'estrazione dell'oro controllata dalle mafie distrugge gli uomini e l'ambiente. Chiude la sezione monografica un apologo inedito dello scrittore premio Pulitzer N. Scott Momaday, nativo americano: nel suo racconto Yahweh e Urset, l’Orso originario, dialogano sorseggiando un tè nel giorno della Vigilia.
La sezione Percorsi si apre con una ricognizione di Alessandro Zaccuri sul tema del "mestiere", prendendo spunto dai recenti libri di Wilson e di Cutrona; ci si muove poi negli spazi dell'arte e di Bologna, con le mostre su Guido Reni e sul Guercino, e tra i colori: il bianco della neve, ricordato dal libro di Greco e Palmieri sulla nevicata dell'85 e dal nuovo disco di Stàlteri, il rosa protagonista dell'ultimo libro di Pastoreau e il blu egizio al centro di una mostra a Pisa.

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