Archeologia: Ercolano ritrova le sue Terme Suburbane
Riapre al pubblico uno degli edifici pubblici più affascinanti e meglio conservati di tutto l’Impero romano

Il Parco archeologico di Ercolano ha riaperto al pubblico le Terme Suburbane, uno degli edifici pubblici più affascinanti e meglio conservati di tutto il mondo romano. Situate tra l’antica spiaggia e la cinta muraria del centro abitato, vennero edificate all'inizio del I secolo d.C. per volere di Marco Nonio Balbo: originariamente erano un bagno privato della prestigiosa famiglia dei Nonii Balbi, poi vennero ampliate e messe a disposizione della comunità cittadina. Sepolte dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., le terme furono individuate nel 1940 e gli scavi vennero avviati, per essere completati solo nel 1973. Rimasto chiuso al pubblico per oltre vent’anni, il complesso riapre grazie a un articolato programma di conservazione e valorizzazione, sviluppato nell’ambito del partenariato pubblico-privato con il Packard Humanities Institute.
Le Terme Suburbane rappresentano un unicum nel panorama archeologico mondiale e restituirle al grande pubblico significa dare voce a un luogo che racconta la vita quotidiana, il benessere e la socialità dell’antica comunità di Ercolano. L’edificio conserva oggi straordinari elementi architettonici e decorativi, tra cui pavimenti marmorei di grande raffinatezza, decorazioni in stucco e un innovativo sistema di riscaldamento “a samovar” per le piscine calde, unico nel suo genere per l’ottimo stato in cui si trova.
Gli interventi hanno riguardato sia la messa in sicurezza degli intonaci e delle decorazioni, sia importanti consolidamenti strutturali, tra cui il fissaggio delle pareti distaccate e la sostituzione dei perni metallici corrosi nelle volte. In attesa della futura riapertura permanente, le terme si lasciano ammirare per la prima volta in una fase avanzata del loro restauro. «Apriamo ai cittadini un cantiere di restauro in corso, trasformandolo in un’occasione di conoscenza e di dialogo con il nostro patrimonio. Vogliamo che i visitatori comprendano non solo la bellezza straordinaria di questi ambienti, ma anche l’impegno e la cura che occorrono per conservarli e restituirli al futuro», ha dichiarato Francesco Sirano, funzionario delegato alla direzione del parco e nuovo direttore del Mann. «La visita di questi spazi, in passato aperti solo sporadicamente, rappresenta un’occasione per conoscere da vicino un monumento che testimonia la vitalità culturale di Ercolano e le dinamiche sociali che attraversavano l’Impero, dove le terme non erano unicamente un luogo di benessere, ma uno spazio di socialità fondamentale all’interno del panorama delle città romane».
Il parco archeologico di Ercolano riapre al pubblico le Terme Suburbane, uno degli edifici pubblici più affascinanti e meglio conservati di tutto l’Impero romano. Situate tra l’antico arenile e la cinta muraria del centro abitato, vennero edificate all'inizio del I secolo d.C. per volere di Marco Nonio Balbo: originariamente erano un bagno privato della prestigiosa famiglia dei Nonii Balbi, poi vennero ampliate e messe a disposizione della comunità cittadina. Sepolte dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., le terme vennero ritrovate solo in seguito alla campagna di scavi archeologici condotta nell'antica città di Ercolano: il complesso fu individuato nel 1940 e gli scavi vennero avviati, limitatamente alle parti alte, tra l’agosto dello stesso anno e il settembre del 1948, con una lunga sospensione dovuta alla Seconda guerra mondiale. A causa della presenza delle acque di falda, che a lungo impedirono di raggiungere i piani pavimentali, si giunse a un’operazione completa soltanto tra il 1957 e il 1958, con il totale svuotamento delle vasche, mentre nel 1973 fu realizzato lo scavo del prospetto rivolto verso il mare. Le Terme Suburbane rappresentano «un unicum nel panorama archeologico mondiale» e restituirle al grande pubblico significa dare voce a un luogo che racconta la vita quotidiana, il benessere e la socialità dell’antica comunità di Ercolano. L’edificio conserva oggi straordinari elementi architettonici e decorativi, tra cui pavimenti marmorei di grande raffinatezza, decorazioni in stucco e un innovativo sistema di riscaldamento “a samovar” per le piscine calde, unico nel suo genere per l’ottimo stato in cui si trova. Rimasto chiuso al pubblico per oltre vent’anni, il complesso riapre grazie a un articolato programma di conservazione e valorizzazione, sviluppato nell’ambito del partenariato pubblico-privato con il Packard humanities institute. Dal 2010, il programma congiunto dell’Herculaneum conservation project (HCP) ha consentito di elaborare progetti di restauro, finanziare le operazioni con risorse pubbliche del parco e stabilire priorità di intervento sulla base dello stato di conservazione e delle esigenze di accessibilità. Gli interventi hanno riguardato sia la messa in sicurezza degli intonaci e delle decorazioni, sia importanti consolidamenti strutturali, tra cui il fissaggio delle pareti distaccate e la sostituzione dei perni metallici corrosi nelle volte. In attesa della futura riapertura permanente, le terme si lasciano ammirare per la prima volta in una fase avanzata del loro restauro. «Apriamo ai cittadini un cantiere di restauro in corso, trasformandolo in un’occasione di conoscenza e di dialogo con il nostro patrimonio. Vogliamo che i visitatori comprendano non solo la bellezza straordinaria di questi ambienti, ma anche l’impegno e la cura che occorrono per conservarli e restituirli al futuro», ha dichiarato Francesco Sirano, funzionario delegato alla direzione del parco e nuovo direttore del Mann. La visita di questi spazi, in passato aperti solo sporadicamente, rappresenta un’occasione per conoscere da vicino un monumento che testimonia la vitalità culturale di Ercolano e le dinamiche sociali che attraversavano l’Impero, dove le terme non erano unicamente un luogo di benessere, ma uno spazio di socialità fondamentale all’interno del panorama delle città romane.
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