venerdì 7 gennaio 2022
La stima delle interruzioni di gravidanza proposta dal sito specializzato nell'elaborazione numerica di grandi fenomeni globali colloca la pratica abortiva al vertice delle cause di morte
Un'attivista americana per il diritto alla vita manifesta davanti alla Casa Bianca

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Gli aborti nel mondo in tutto il 2021 sono stati 42,6 milioni. È lo spaventoso dato fornito dal sito Worldometer.info, specializzato nell’elaborazione di dati su fenomeni globali di ogni tipo. I suoi contatori offrono in tempo reale la progressione – tra gli altri – della popolazione mondiale (ormai prossima agli 8 miliardi), della spesa sanitaria o delle email inviate, cifre elaborate sulla base di dati reali forniti dai Paesi e dalle istituzioni internazionali elaborati con sofisticati modelli matematici. Nel database anche il dato sulle interruzioni di gravidanza, che al 31 dicembre ha fatto segnare a livello planetario una cifra molto superiore alle altre cause di morte: 13 milioni le malattie trasmissibili, 8,2 milioni il cancro, 5 milioni il tabagismo, 3 milioni e mezzo il Covid, 1,7 milioni l’Aids, 1,3 gli incidenti stradali, 1,1 i suicidi. La cifra degli aborti resta stabile rispetto al dato fornito dallo stesso sito l’anno scorso, mentre nel mondo si va estendendo la mappa dei Paesi che – come riferisce l’autorevole sito francese di informazione bioetica Genetique.org – hanno legalizzato l’aborto: nel 2021 si sono aggiunti Benin, Messico, Laos, Gabon e San Marino, mentre il Parlamento francese il 19 gennaio discute l’estensione delle settimane di gravidanza nelle quali è possibile abortire. Nel giugno dello scorso anno il Parlamento europeo aveva adottato il Rapporto Matic che esortava a rendere l’aborto un diritto universale e a comprimere l’obiezione di coscienza. Nei soli Stati Uniti gli aborrti sono oltre un milione l'anno, in Italia l'ultimo rapporto ufficiale parla di 67.638 interruzioni di gravidanza nel 2020, cifra in calo ormai da diversi anni.

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