martedì 5 aprile 2005
O Madre degli uomini e dei popoli, tu conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, tu senti internamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre che scuotono il mondo: accogli il nostro grido rivolto al tuo cuore e abbraccia con l'amore della Madre e della Serva del Signore i popoli che questo abbraccio più aspettano. Prendi sotto la tua materna protezione l'intera famiglia umana che a te, o Madre, noi affidiamo.Sappiamo quanto Giovanni Paolo II abbia amato Maria, la Madre del Signore e dell'umanità, quanto abbia avuto caro il rosario e quanto si sia affidato alla sua protezione. In filigrana, alla preghiera che egli aveva composto e che sopra abbiamo citato sembra quasi di intravedere l'immagine della Madonna della Misericordia del grande Piero della Francesca, custodita a Borgo Sansepolcro: Maria è raffigurata con un immenso manto, simile a una cupola, che accoglie i fedeli e i miseri. Anche il Papa contemplava così la Madre del Signore mentre stendeva il manto della sua «materna protezione» su tutti i figli dell'uomo, fratelli del suo Figlio. Quello della Vergine è un abbraccio atteso e necessario: una delle pù antiche laudi mariane inizia proprio con un Sub tuam misericordiam confugimus , cioè "noi ci rifugiamo sotto la tua misericordia", sotto il velo della tenerezza e dell'amore di Maria. L'intera famiglia degli uomini col suo carico di sofferenze e di speranze ha bisogno di una Madre che sia come il porto sereno ove puntare quando le tempeste imperversano. Lei stessa prega il Figlio perché ci accolga a quell'approdo. Diceva ancora Giovanni Paolo II: «La preghiera di Maria, il rosario, è costantemente aperta verso la missione della Chiesa, verso le sue difficoltà e le sue speranze». Ed è idealmente il Papa, ora davanti a Cristo e a sua Madre, a pregare con noi.
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