domenica 12 maggio 2019
Quel 13 maggio, in un recondito angolo della serra, tre bambini portoghesi stanno pregando la corona per i soldati partiti in guerra. Li sorprende un inaspettato bagliore nel cielo azzurro, prima un lampo e poi un altro. Quando alzano gli occhi, vedono su un leccio una Signora più splendente del sole. Non dobbiamo dimenticare che è nello scenario di un mondo disumanizzato, che consuma il grosso dei suoi sforzi nella fabbricazione della morte, che si fa udire il messaggio di Fatima. Da un lato, abbiamo la Prima guerra mondiale e la chimica della storia. Dall'altro, abbiamo la visione che tre poveri bambini hanno di un cuore minacciato, stretto dalle spine, ma con la promessa che esso ne uscirà vincitore: «Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà».
Che cosa ci suggerisce Fatima? Il messaggio è essenziale ma penetrante: impegnarsi nella trasformazione orante della morfologia del mondo; assumere un modo di vivere alternativo alle forme ingiuste e senza speranza del presente; riconoscere la centralità del cuore, del Cuore Immacolato, come modello per una ritrovata etica della relazione e della cura. Fatima, questo immenso delta in cui viene a sfociare l'umanità ferita e in ricerca, ci insegna così come si illumina un mondo sprofondato nelle tenebre.
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