sabato 3 febbraio 2007
Un mondo dominato dalla Forza è abominevole. Ma un mondo dominato solo dal Numero è ignobile. Si scontrano, dunque, due realtà. Da un lato, la Forza di pochi che riescono a imporre il loro potere attraverso la loro arroganza. È, questa, non solo la drammatica situazione delle tirannie politiche; ci può essere infatti, anche la sottile dittatura delle comunicazione, della pubblicità, delle idee, un impero che, in modo subliminale e inconsapevole, crea tanti sudditi che sono simili a replicanti, pronti a chinare il capo alle mode, ai modi di vita, ai luoghi comuni. D'altro lato, c'è anche il pericolo minaccioso del Numero. La democrazia è un conto, la demagogia è qualcosa di ben diverso, anche se apparentemente si abbiglia come la prima. La massa cieca può diventare un mostro che tutto distrugge al suo passaggio. Di fronte a questi due estremi, antitetici ma dagli esiti analoghi, l'antidoto è il ritorno alla coscienza e alla formazione della persona. Chi è capace di riflettere e di giudicare riesce a fronteggiare la Forza e il Numero, in qualsiasi forma essi si presentino. Costui potrà essere vinto ma mai piegato; la sua anima non sarà mai in vendita né sarà costretta a soccombere e a genuflettersi in adorazione. Certo, il prezzo da pagare è alto, ma ben più alta è la propria dignità e la pace della coscienza. In un mondo in cui si è inclini al compromesso, al quieto vivere e alla comodità, questa è una lezione severa ma necessaria. La frase che ci ha offerto oggi lo spunto di riflessione è dello scrittore cattolico francese Georges Bernanos (nel saggio La France contre les Robots).
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