domenica 15 agosto 2021
Nel suo libro Accendere l'immaginazione (Emi), il teologo Timothy Radcliffe suggerisce che scrittori, poeti e artisti in generale possono essere di grande aiuto al cristiano che cerchi di tradurre nella società in cui vive il messaggio cristiano.
Prendiamo la parola "amore", termine così centrale nel cristianesimo quanto dimensione antropologica così banalizzata nel nostro tempo. Come dire l'amore? Come spiegarlo in poche parole? In che modo dare conto di una realtà che abbraccia interiormente ed esteriormente l'essere umano in tutte le sue dimensioni?
Forse perché parla di un'esperienza-limite come la malattia, il romanzo Il bianco si lava a novanta (Bottega errante) di Bronja Žakelj, scrittrice slovena, dona una perla rara al lettore che ha il coraggio di affrontare un così impegnativo tema. Verso la fine del suo resoconto autobiografico di malattia e guarigione, scrive, parlando del suo legame con il fratello Urban: «C'era il rumore, c'era la viva sonorità degli anni, c'erano le paure, le speranze e l'infinito desiderio. C'era tutto questo, ma tutto questo in ogni caso non è sufficiente per l'amore. Perché l'amore è più di una semplice sommatoria di cose. È più di un elenco. È qualcosa che è, semplicemente, ed è qualcosa per la quale puoi solo dire "per questo", quando ti chiedono "perché"".
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