sabato 9 gennaio 2021
Portovenere è mare più che terra. Intensamente mare nelle onde che spumeggiando si infrangono contro gli scogli, si ritirano e di nuovo prorompono, fragorose. Mare, nell'aria che respiri dentro la chiesa aggrappata da secoli alle rocce. Quante tempeste, quanti eserciti sono passati di qui? Ma San Pietro è rimasta, tenace.
Su un muro del paese è incisa una poesia di Montale. Parla di questo mare, di questo cielo, e poi dice: «E ogni ora prossima è antica». Il verso mi ha colpito senza che nel primo momento lo capissi, come un enigma. Ogni ora prossima è antica, che vuol dire?
Credo di averlo intuito restando ferma a guardare quegli scogli, quelle onde, quel cielo - nero di tempesta, ma tagliato a tratti da un lucore di sole.
Ogni ora vicina, nostra, di questo tempo, è antica perché in qualche modo si è già ripetuta. Ogni figlio è diventato padre, ogni padre è diventato vecchio, ogni addio si è già consumato, ogni attesa di madre è già trascorsa a una finestra, lenta. Singolarmente, in quel verso ho pensato il tempo non come una linea retta, ma invece come una circonferenza, in cui ogni punto è equidistante da un centro, che del tempo è il signore. Anzi, il Signore. E sono stata consapevole di essere vecchia: ma che, in fondo, non è importante. Niente di noi va perduto, e tutto attende di essere salvato.
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