mercoledì 22 febbraio 2012
Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene» (Sal 16,2).

Amore che tutto crei, in te anch'io vivo, luce ai miei occhi per guardare la storia e comprenderne il sentiero, senza di te non ho alcun bene, non c'è speranza lontano dal tuo sguardo. Le parole sfuggono il significato quando dovrebbero raccogliere la sfida nel cantare la mia gratitudine, le lettere non riescono a disegnare la commozione stupefatta per sentirmi parte di Te. Al mattino ti cerco e so di poterti trovare al mio fianco a sorreggere il mio passo vacillante, a sostenere la mia stessa quotidiana lotta. Al tramonto resti al mio fianco compagno della mia sorte, speranza di ogni mia speranza. Tu, mio Dio di me ti prendi cura, di me ti dai pensiero. Preziosissima parola "cura" che scioglie sentieri di protezione, acchiappa carezze di compassione, rinforza sacri patti, ricorda che cura è sempre solo del tuo Amore. Sì, avere cura è il prodigioso verbo che sigilla ogni amore e in ogni amore vero il Tuo, Amore che rende evidente ogni amore, amore che inneggia il canto meraviglioso dell'Amore. E mentre tutto intorno muove a cercare il punto di gravità
necessario all'armonia del tutto, dentro il mio cuore sicuro sussurra la Tua voce: «Sono io». Potente voce che rende possibile l'assurdo di ogni debolezza trasformata in forza, di ogni fragilità trasformata in straordinaria opportunità.
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