martedì 20 agosto 2013
Nel Panthéon di Parigi, chiesa in stile neoclassico varie volte sconsacrata e dal 1885 definitivamente divenuta un monumento civile, sono sepolti i grandi uomini a cui la Francia è riconoscente, a partire da Mirabeau, che ne fu poi scacciato, per finire con Alexandre Dumas. E le grandi donne? In realtà ce ne sono due nel monumento, Sophie Berthelot, scienziata sepolta con suo marito grazie alla sua pietà coniugale (morì infatti poche ore dopo il marito) e Marie Curie, sepolta anche lei assieme al marito. Nessun'altra. Recentemente, si è tentato di riparare a questa grave mancanza e il primo nome che è stato proposto è stato quello di Olympe de Gouges, la rivoluzionaria femminista, pacifista, contraria alla pena di morte, anche a quella del re, autrice della Dichiarazione dei diritti della Donna, ghigliottinata da Robespierre sotto il Terrore giacobino. Il suo nome, spiega René Viénet sull'Huffington Post, è in realtà sospetto. Ammetterla nel Panthéon, vorrebbe dire fare ammenda sul Terrore giacobino, che Olympe combatté fino alla ghigliottina. In coda dopo di lei ci sarebbe Charlotte Corday, colei che pugnalò Marat nel bagno. E allora? Meglio rinviare, ancora una volta, e mantenere il Terrore tra i propri miti fondatori, eliminandone le donne?
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