giovedì 1 luglio 2021
«Qualsiasi artista o persona creativa, chiunque sia sensibile alle domande ultime che gli esseri umani affrontano, può essere nostro alleato nel farci strada». Timothy Radcliffe, teologo domenicano che abita e insegna a Oxford, è convinto di un dato essenziale: oggi il cristianesimo può tornare a essere eloquente nella società occidentale post-secolare se è capace di mettersi in dialogo e in ascolto della cultura contemporanea. La quale, pur con le sue indecisioni, rarefazioni, insicurezze, è ancora capace di cercare sulla soglia che apre all'infinito, sinonimo di divino, la dimensione verticale dell'esistere, che il cristianesimo ha intrecciato indissolubilmente all'orizzontalità della storia: non si dà manifestazione né rivelazione di Dio se non dentro l'orizzonte delle vicende storiche.
Per questo motivo proverò in queste settimane estive, come apprendista segugio dell'infinito, a percorrere la letteratura a noi contemporanea, i romanzi di oggi (per quello che ne ho conoscenza, limitata e parziale), per intravedere Dio tra le righe, la ricerca e la presenza delle grandi domande che albergano nell'uomo e che lo aprono alla dimensione del trascendente. In questo seguirò un celebre detto di san Paolo: «Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono» (1Ts 5,21).
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