domenica 27 ottobre 2002
Ogni piccola goccia d'acqua può formare un fiume che scorre, così ogni piccolo nostro gesto di gioia forma il tuo messaggio, Signore Gesù, che scorre nella nostra vita e in quella del nostro prossimo. Di solito a parlarci ogni giorno convochiamo qui persone famose che, nel bene e nel male, hanno lasciato i loro nomi nella storia. Questa volta, invece, ho scelto una voce comune e semplice. Qualche tempo fa su un mensile ho trovato un'antologia di preghiere per bambini che una maestra di Merano, Anna Colle, aveva composto e faceva recitare ai suoi alunni quando si trovavano insieme a Messa. Ne ho scelta una perché un po' tutti abbiamo a riscoprire la semplicità e la freschezza di cuore, quell'infanzia spirituale, esaltata da Gesù, che non è però bamboleggiamento o ingenuità, ma è fiducia, serenità, speranza. L'idea di questa invocazione è limpida: il messaggio cristiano si chiama "vangelo", cioè "bella, gioiosa, buona notizia". In un mondo incupito e triste, realistico fino al pessimismo, il cristiano dovrebbe far entrare il respiro dell'attesa, della pace, della letizia, della festa. È bella l'immagine della goccia d'acqua. La convinzione che una stilla di bene in un deserto di male sia sprecata e inutile fa sì che troppo spesso ci asteniamo dai piccoli atti di generosità e di carità. E così i deserti s'allargano. Ognuno di noi, invece, se lasciasse cadere una goccia di amore, una parola di luce, un atto di sostegno, potrebbe dar vita a un fiume di gioia e di bene che irrighi e fecondi la storia.
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