martedì 17 ottobre 2023
Dell’addio di Fabio Fazio alla Rai con il passaggio alla «Warner Bros. Discovery» s’è parlato molto, ma lui, proprietario del format, non ha avuto bisogno di aggiustamenti
Fabio Fazio con Liliana Segre a "Che tempo che fa" sul 9

Fabio Fazio con Liliana Segre a "Che tempo che fa" sul 9 - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Il ritorno dell’uguale una volta tanto è un bene. Che tempo che fa è ripartito la domenica sera su Nove come se nulla fosse o, quanto meno, senza particolari modifiche. Infatti, dell’addio di Fabio Fazio alla Rai con il passaggio alla «Warner Bros. Discovery» s’è parlato molto, ma lui, proprietario del format, non ha avuto bisogno di aggiustamenti del titolo, né di altri adattamenti se non una concessione a qualche (o più di qualche) spazio pubblicitario e ad alcuni prodotti anche all’interno del programma. A parte questo, l’unica novità è il divertente dietro le quinte gestito da Fazio con Nino Frassica nello spazio iniziale di Che tempo che farà (a partire dalle 19,30), che anticipa Che tempo che fa (dalle 20,00) e Che tempo che fa - Il tavolo (a chiudere fin dopo mezzanotte). Leggerezza e profondità si alternano come al solito in uno dei pochi talk televisivi che, come detto altre volte, aiuta in modo pacato a capire cosa succede intorno a noi. E mai come in questi tempi c’è bisogno di riflettere su un mondo di cui non ci si spiega più cosa stia accadendo. Ecco allora le interviste, due su tutte, a David Grossman e Liliana Segre sulla situazione in Israele e a Gaza, che da sole (ma ci potremmo aggiungere anche l’intervista a Andriy Shevchenko sull’Ucraina) valgono una serata fatta comunque di tanti momenti diversi e premiata da ascolti che qualcuno ha definito «storici» per un’emittente come Nove, che dopo Maurizio Crozza punta su Fazio al punto da proporre l’esordio di Che tempo che fa a reti unificate, almeno per quanto riguarda le emittenti di «Warner Bros. Discovery»: Nove, Real Time, Giallo, DMax, Food Network,… e chi più ne ha, più ne metta, compreso lo streaming su Discovery+. Il programma mandato in cosiddetta diretta simulcast ha ottenuto complessivamente più di 2 milioni e 600 mila telespettatori e il 10.5 per cento di share. Alla Rai è giusto che si mangino le mani.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI