Piantedosi: «In crescita l’antisemitismo. Sicurezza dei cortei, si studiano misure»
Il ministro al question time: «Dal 7 ottobre 2023 segnalati 733 episodi». Ancora manifestazioni in sostegno alla nuova missione pro Gaza. Pd, M5s e Avs chiedono un’informativa della premier sulla Flotilla. Landini attacca: Governo complice di genocidio

Tra gli “effetti collaterali” più nefasti del 7 ottobre c’è anche l’aumento vertiginoso di episodi di antisemitismo. Un «incremento fortissimo rispetto al periodo pre-conflitto», di cui Matteo Piantedosi ha dato conto durante il question time alla Camera. In due anni, ha spiegato il ministro dell’Interno, sono state 733 le segnalazioni registrate dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, di cui 140 a Roma e 86 a Milano.
Per questo il Governo ha imposto di rinforzare «tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi sensibili riconducibili allo Stato di Israele», intensificando «lo scambio di informazioni con le realtà associative e le istituzioni ebraiche al fine di garantire un costante monitoraggio dei fattori di rischio e dei possibili bersagli su tutto il territorio nazionale».
Ma a preoccupare il Viminale ci sono anche gli episodi di violenza seguiti alle manifestazioni pro-Pal dei giorni scorsi. Piantedosi non si è sbilanciato rispetto all’ipotesi di una regia dietro i disordini («sarà l’autorità giudiziaria ad accertarlo»), ma in ogni caso, ha assicurato, «le strutture specialistiche del ministero dell'Interno sono costantemente impegnate nelle attività di analisi e di prevenzione con riguardo alle iniziative che rischiano di degenerare in comportamenti violenti». La vigilanza del ministero è «massima» e l’attenzione è rivolta soprattutto sulle «possibili saldature che l'attuale contingenza internazionale rischia di innescare tra tutti gli ambienti interessati a fomentare le tensioni sociali e a cercare fattori aggreganti per elevare il livello dello scontro». Il rischio, ha osservato, è che la libertà di manifestare venga «strumentalizzata dai violenti».
Il titolare dell’Interno non ha offerto dettagli circa le «ulteriori misure» pensate per garantire la sicurezza durante le manifestazioni che però, ha chiarito, Palazzo Chigi sta comunque valutando. Il fatto è che il decreto sicurezza ha già introdotto norme piuttosto dure in materia, come quella, contestatissima, ribattezzata “anti Ghandi”), e a meno che l’idea di Matteo Salvini per una caparra a carico degli organizzatori non rientri nelle ipotesi allo studio, è davvero difficile immaginare un inasprimento. Senza contare che è stato lo stesso Piantedosi a dire che in due anni, su 8.674 manifestazioni di rilievo, si sono registrate «criticità per l'ordine pubblico» in 242 casi, che sono pari al 2,8%.
Nel frattempo, in Parlamento il clima resta teso dopo l’epilogo della missione della Global Sumud Flotilla. Pd, M5s e Avs hanno chiesto che Giorgia Meloni vada in Aula per riferire su quanto accaduto e sta ancora accadendo ai nostri connazionali impegnati sul fronte umanitario a favore di Gaza. Mentre fuori dalle Camere a fare pressione è la Cgil: «Il fatto che il Governo italiano non abbia preso una posizione netta come doveva, chiedendo il riconoscimento dello Stato di Palestina e interrompendo i rapporti commerciali ed economici – ha tuonato il segretario generale Maurizio Landini – lo rende indirettamente complice di un esecutivo che sta commettendo un atto mai visto prima di genocidio del popolo palestinese».
Anche oggi in tanti sono scesi in piazza in diverse città per manifestare sostegno alla nuova Flotilla, intercettata ieri dall’Idf. A Milano c’era anche Palo Romano, consigliere regionale dem in Lombardia appena tornato dalla missione sulla Global Sumud Flotilla. Romano si è detto convinto della necessità di continuare a manifestare, perché nonostante «il chiacchiericcio su una pace che non sta arrivando, continuano a morire bambini innocenti, medici, infermieri e giornalisti». A Napoli il corteo ha bloccato il traffico per raggiungere la sede della Regione, mentre a Roma circa 3mila sostenitori della causa pro-Pal hanno seguito il percorso inverso della grande manifestazione di sabato, partendo dal Colosseo per arrivare a Piramide. La manifestazione, promossa da Freedom Flotilla Coalition, Giovani palestinesi Italia, Movimento Studenti Palestinesi in Italia e Unione democratica arabo-palestinese, si è conclusa in serata con un presidio. In testa al corteo la scritta ''stop complicità con Israele''. Un corteo anche a Pisa, dove sono scesi in strada un migliaio di persone, pacificamente, ma senza informare le autorità del percorso stabilito. Mentre a Bologna, dopo gli scontri di martedì, un centinaio di persone si è riunita a Piazza Maggiore, anche contro quella che i manifestanti hanno definito una «violenta repressione da parte della polizia riservata a chi è sceso in piazza martedì». Abbiamo scioperato due volte in due settimane con una forza che non capitava da anni – hanno continuato – se pensano che caricarci a caso come è successo martedì in via Rizzoli ci fermerà si sbagliano, ci troveranno ancora più numerosi nelle piazze».

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