Vaccini lombardi in Sierra Leone un aiuto vero che sia di esempio
domenica 5 dicembre 2021

Caro direttore,
esiste una sola salute globale per uomini, animali e ambiente e la pandemia di Covid ce lo sta drammaticamente rammentando con il susseguirsi della nascita e diffusione di nuove varianti che rilanciano gli effetti del virus infettando Stati e continenti senza soluzione di continuità. La recente variante Omicron, giunta dall’Africa in Europa e anche in Italia e sequenziata all’Ospedale Sacco di Milano, ripropone l’evidenza di come la lotta al Covid non possa che essere adottata a livello mondiale, in modo solidale fra i Paesi ricchi che figurano già in stato avanzato con le campagne vaccinali e i Paesi poveri che invece faticano. Bene ha fatto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a ricordare il solenne e formale impegno preso dal G20 per vaccinare almeno il 40% della popolazione mondiale per la fine di quest’anno, raggiungendo il 70% entro il 2022.

Così come reputo nobile l’alto livello di attenzione al problema di 'Avvenire'. Se il mondo non sarà messo al sicuro, nessuno potrà dirsi a sua volta al sicuro. Neppure una Regione come la Lombardia che oggi vanta il 93% di adesioni alla vaccinazione da parte della popolazione over12 anni e quasi il 92% di essa vaccinata con prima e seconda dose. Tra le prime a essere duramente colpita dalla pandemia, la Lombardia ha ritenuto doveroso rispondere in modo solidale all’appello del premier avviando un concreto progetto di vaccinazione a favore della Sierra Leone, tra i Paesi più poveri dell’intero continente africano. Una iniziativa condivisa con il Governo italiano, con il Ministero della Sanità sierraleonese e con l’Organizzazione mondiale della sanità. Con 8,2 milioni di abitanti, lo Stato dell’Africa occidentale è demograficamente accostabile alla Lombardia.

Qui però solo il 7% dei cittadini vaccinabili ha ricevuto il siero: poco meno di 650mila persone. La sanità sierraleonese ha la capacità di gestire solo 50 persone affette da Covid in ospedale e a 200 il sistema collassa. Regione Lombardia ha affidato l’operazione sul campo ad Agostino Miozzo, messo a capo della missione del team di Areu, l’Agenzia regionale di emergenzaurgenza. Obiettivo: portare in Sierra Leone 1 milione di dosi di vaccino da somministrare a 500mila cittadini. Dopo un primo sopralluogo di fattibilità, in cui si sono evidenziate diverse problematiche soprattutto di natura logistica, la squadra ora sta completando la sperimentazione su un campione limitato per definire un modello operativo efficace ed efficiente. Da metà dicembre prenderà avvio la fase a regime in località definite, in un Paese con una età media di poco superiore ai 19 anni, con il 21% dei bambini sotto i 5 anni denutriti. Combattere il Covid significherà anche liberare risorse da dedicare alla lotta alla fame e al miglioramento di servizi sanitari precari. Entro la primavera si dovrebbe concludere l’attività vaccinale ed eventualmente programmare una espansione del progetto sulla base della disponibilità di vaccini e della logistica.

L’auspicio è che l’iniziativa avviata da Regione Lombardia possa fungere da esempio per altri Stati e per altre Regioni del mondo. Un autentico e tangibile mutuo sostegno internazionale per la salute dell’umanità, dell’intero pianeta e delle sue singole realtà, ricche e povere, oggi accomunate dalla necessità di debellare la minaccia del Covid. Abbiamo la possibilità di trasformare il problema del virus in una straordinaria opportunità di riscatto e solidarietà umana. Non sprechiamola.

Vicepresidente e assessore al Welfare Regione Lombardia

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