Purtroppo è vero: la vita più debole non trova giusta eco sui media
giovedì 12 aprile 2018

Caro direttore, «Siamo soddisfatte che sia stato rimosso, con quella immagine si offendeva la libertà di scelta delle donne di abortire». Questo commento delle donne del Pd Comune di Roma alla decisione del Comune guidato dal Movimento 5 stelle è uno scandalo e non rispetta la libertà di espressione del manifesto pro-vita affisso a Roma. «Era un inno alla vita e diceva solo la verità»: questa è la frase corretta sulla realtà. Oscurare quel cartellone con la sua immagine è puro frutto dell’ideologia totalitaria che invade il pensiero della opinione pubblica e delle giovani generazioni in Italia. Spero che, oltre “Avvenire”, anche altre grandi testate giornalistiche abbiano mostrato ed evidenziato la realtà dei fatti in prima pagina.

Enzo Bezzi

Purtroppo no, gentile signor Bezzi. Un paio di giornali hanno commentato, alcuni altri hanno polemizzato, ma nessun altro grande quotidiano nazionale ha dato al fatto la stessa rilevanza riservatagli da noi di “Avvenire”. Non me ne sorprendo, ma me ne dispiaccio. Evidentemente la vita più debole e “senza voce” non emoziona né interroga abbastanza, quando è minima e nascente proprio come quando è dolorosamente migrante (e la sua eco è sempre distorta da altri calcoli). Evidentemente la libertà di pensiero – esercitata senza offendere persone e mistificare fatti – è proclamata e garantita solennemente, ma non sempre e non comunque difesa. Soprattutto quando il pensiero espresso secondo libertà e, come in questo caso, in scienza e coscienza è davvero “scomodo”.

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