Mai più troppo tardi
sabato 16 settembre 2017

Tutto al diminutivo: lui è il fidanzatino, lei la fidanzatina, però di mezzo c’è un delitto feroce, lui l’ha uccisa a colpi di pietra, e il delitto non è tanto -ino. Ma non parliamo di questo, è cronaca nera. Lei, Noemi, condivideva i suoi pensieri su Facebook, e sul suo profilo ha riportato pensieri e domande impegnative su che cosa è amore e che cosa è non-amore, che cosa va bene e che cosa non va bene tra fidanzatini. Sono pensieri illuminanti, ci fanno luce sul mondo misterioso dei nostri figli adolescenti. È un mondo che non conosciamo, perché loro ce lo nascondono. Vivono all’insegna del motto "la nostra vita è nostra e la vostra è vostra". Ma loro capiscono la loro vita? Sanno guidarla? Questa fidanzatina che sta per essere uccisa dal fidanzatino, lo presentiva? Stava in guardia? Sua madre sì, era allarmatissima, infatti aveva avvisato i carabinieri, temeva qualcosa di brutto in quella storia. Ma lei, la ragazzina, lo temeva? Cosa dice nei suoi pensieri e nei pensieri che aveva deciso di far suoi? Leggerli fa luce non su un caso ma, almeno un po’, su una generazione. Leggiamoli dunque, e fermiamoci sui più rivelativi.
«Non è amore se ti fa male»: è vero, ed è anche profondo. Amore vuol dire volere il bene, ma dell’altro, non di sé. È amore se fa del bene. Col senno del poi, oggi questa frase significa: "Questo non è amore, perché mi fa male". Male anche fisicamente. La ragazza è tornata a casa con dei lividi più volte, la madre l’ha fotografata e con quelle foto è andata dai carabinieri. Dov’è l’equivoco? Nell’intendere la violenza come un super-amore: mi vuole così bene, che è geloso, e mi picchia per un minimo sospetto. Ragionamento sbagliato. Chi picchia non ama.
«Non è amore se ti controlla»: se ti controlla non ha fiducia, se non ha fiducia non ha stima, e l’amore è stima, amore e disprezzo son due contrari.
«Non è amore se ti picchia»: beh certo, picchiare vuol dire ridurre a cosa, esser padrone, il padrone romano picchiava la schiava, ma amata e schiava non sono sinonimi, sono contrari.
«Non è amore se fai sesso»: questo è un pensiero profondo per una sedicenne. "Far sesso con una donna" si dice anche "possederla", e dunque il pensiero significa "Non vuoi bene alla tua ragazza se quel che vuoi è possederla". Troppi adolescenti son convinti del contrario. Ma questa, giovanissima, è andata più avanti col ragionamento, ha compreso una verità che non soltanto la sua generazione, ma tutta l’epoca non comprende.
«Non è amore se non si confida con te»: dunque amore è spartizione dei segreti, essere uno ma diventare due, che è come dire "spartire la vita". A questa ragazzina il fidanzatino, lungi dallo spartire la sua vita con lei, le ha tolto la vita. Non è amore. È il contrario.
«Non è amore se ti tradisce»: dunque amore è fedeltà.
«Non è amore se piangi più di quanto sorridi»: l’amore è consolazione, e i bambini lo imparano fin da appena nati: a volte hanno quegli stupidi misteriosi doloretti e piangono come dannati, ma la madre li carezza e li coccola e canta per loro, e loro si calmano non perché il dolore sia passato, ma perché si sentono amati.
«Non è amore se colpisce i tuoi animali»: una persona è un mondo, questo mondo comprende anche i suoi animali, se ami quella persona accetti i suoi animali. La ragazza non dice "li ami", ma almeno "non li colpisci".
«Non è amore se ti diminuisce, se ti confronta, se ti fa sentire piccola. Il suo nome è abuso»: la coppia si regge sulla parità, non sulla dittatura; chi abbassa e umilia la fidanzata o moglie non cerca una compagna ma una stampella, che serva per il suo cammino. Non accetta che nella coppia si cammini in due.
«E tu meriti amore. C’è vita fuori da una relazione abusiva. Fidati!»: parla a se stessa. Con «abusiva» vuol dire "fondata sull’abuso". Questa ragazza aveva capito che per vivere doveva uscire da quella relazione. L’ha capito tardi. Ahimè. Ho scritto questo articolo per le ragazze che sono ancora in tempo.

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