mercoledì 31 marzo 2021
Lettera di Zingaretti: una rete di solidarietà, competenze e tetti
Nel Lazio il dopo di noi comincia a trovar casa
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Caro direttore,

quella del 'Dopo di noi' è una domanda sociale importantissima e ineludibile, perché riguarda la necessità di garantire il diritto di tutte e tutti a un futuro dignitoso che vada oltre la vita dei propri genitori. La Costituzione ci richiama saggiamente a princìpi come la pari «dignità sociale» (art. 3) e il rispetto dei «diritti inviolabili dell’uomo» (art. 2).

È una vergogna inaccettabile che alcuni, ancora oggi, possano rimanere esclusi dal perimetro di civiltà e di diritti definito dalla nostra Carta. Nel 2017 siamo stati tra le prime Regioni a impegnarci nell’attuazione della Legge nazionale del 'Dopo di noi' del 2016. Ora diamo seguito a quella scelta con un progetto che rappresenta una grande conquista civile, perché garantisce un futuro sicuro e il più possibile indipendente a tutte e tutti. Nasce infatti nel Lazio una nuova rete pensata per dare una risposta concreta e tempestiva a persone con gravi disabilità, che ora non resteranno mai sole e potranno vivere in modo dignitoso, in un’abitazione con altre persone e personale qualificato e attrezzato. Insieme ai servizi sul territorio, abbiamo individuato in diversi Municipi di Roma una rete di 'patrimonio solidale' tra immobili pubblici, privati o appartenenti a enti del privato sociale, inclusi l’abitazione di origine di persone affette da gravi disabilità, per creare gruppi- appartamenti o soluzioni di co-housing.

Il risultato è una rete di 23 unità immobiliari su 17 strutture, di cui 14 unità su 12 strutture disponibili già da ora. Le altre 5 strutture, con le restanti 9 unità immobiliari, in arrivo tra primavera ed estate. Parlo di 'patrimonio solidale', direttore, perché l’obiettivo è costruire un vero senso di comunità, a partire dal ruolo dei famigliari e delle loro associazioni che, insieme ad altre realtà, mettono a disposizione appartamenti e abitazioni.

Proprio all’impegno delle famiglie, delle mamme e dei papà, e a quello delle associazioni dobbiamo questa bella conquista civile: sono loro che si sono battuti per chiedere alle istituzioni soluzioni concrete, e soprattutto soluzioni nel 'durante', cioè prima di arrivare a quel momento di emergenza in cui, con l’invecchiamento dei genitori, spesso si è costretti a ripiegare sul primo posto letto libero. Recependo le indicazioni di famiglie e associazioni, abbiamo quindi costruito un progetto integrato con all’Asp Asilo Savoia, che ci affianca nell’attuazione di questa nuova importantissima iniziativa.

Le nuove case sono il simbolo di un’idea di società coesa e senza esclusioni, che si può realizzare solo attraverso un grande patto sociale che vede sullo stesso fronte istituzioni, associazioni, cittadini. Specie in questa fase ancora segnata dall’incertezza e dalla paura per il virus e per le sue drammatiche conseguenze, abbiamo il dovere di unirci e collaborare per non lasciare solo nessuno.

Presidente Regione Lazio

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