lunedì 3 giugno 2019
L'Alto Commissario per i rifugiati dell'Onu, Filippo Grandi, al Festival dell'Economia di Trento: muoversi è un diritto. «Aiutare chi scappa da guerre e violenza è il cuore della civiltà europea»
Nel mondo i rifugiati sono 70 milioni. «E c'è spazio per tutti»

Sono circa settanta milioni i profughi, gli sfollati e i rifugiati presenti in tutto il mondo. L’85 percento di questi è ospitata in Paesi poveri o comunque in difficoltà, si tratta della crisi umanitaria più grande dopo la fine della seconda guerra mondiale.

A ricordarlo è l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), Filippo Grandi, intervenendo al 14° Festival Festival dell'Economia di Trento.

“Bisogna partire dal presupposto che chi decide di fuggire compie una delle scelte più difficili che un essere umano possa prendere”, ha spiegato Grandi. “Provate a pensare di dover lasciare da un giorno all’altro tutto ciò che fa parte della vostra vita e della vostra quotidianità. Eppure in Europa ci si è veramente resi conto di cosa significhi la questione rifugiati solo dopo il 2015 con il deflagrare della situazione siriana”.

A distanza di 4 anni da quei drammatici giorni, in cui la pressione di chi chiedeva asilo si è fatta più alta, il senso di responsabilità, solidarietà e carità sembra però essere scemato. Colpa anche delle lacune del sistema di accoglienza. “L'attuale sistema era sì sviluppato e oliato ma destinato a un numero di persone di gran lunga inferiore, questo non essere preparati ha reso possibile le molte manipolazioni politiche”.

La retorica anti-immigrati ha portato a snaturare quelli che l'Alto commissario considera valori fondanti dell'identità europea: accoglienza e solidarietà. Con conseguenze agghiaccianti, come quella di rendere tollerabili ai nostri occhi ciò che accade nei centri di detenzione libici. “Quello che ho visto in quei luoghi – rivela Grandi - non l’ho mai visto da nessuna parte del mondo. Si tratta di veri e propri campi di concentramento. L'Unhcr sta cercando di portare via il maggior numero di persone possibile ma non si tratta certo della soluzione del problema. Dovrebbe essere la politica a prendere in mano la situazione e cercare di risolverla definitivamente”.

Eppure, la dotazione economica a disposizione dell'Unchr “è di circa 3,5-4 miliardi l'anno per occuparsi di operazioni spesso costosissime perché si svolgono in aree di conflitto" ha ricordato l'Alto Commissario. Se lo sguardo si allarga a tutte le agenzie per gli interventi umanitari "la spesa è di circa 20-22 miliardi di euro all'anno, cifra irrisoria se paragonata a qualsiasi voce dei bilanci degli Stati, ad esempio, per le spese militari". Nel caso dell'Unhcr peraltro, si tratta di contributi volontari da parte degli Stati”. Il pericolo che i venti populisti che spirano in molti Stati ricchi riducano i fondi è reale.

(Video Emanuele Isonio, montaggio e riprese Matteo Berlenga)

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