sabato 25 giugno 2022
Venerdì mattina avevano tentato, insieme ad altre migliaia, di entrare in gruppo nel territorio spagnolo dell'enclave. Le autorità hanno vietato l'accesso alle Ong. Uccisi anche due agenti marocchini
Un gruppo di migranti verso la barriera dell'encave spagnola di Melilla in Marocco

Un gruppo di migranti verso la barriera dell'encave spagnola di Melilla in Marocco - Ansa

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Un altro dramma della disperazione, le cui proporzioni aumentano di ora in ora. È salito infatti a 37 il bilancio delle persone morte venerdì mattina mentre tentavano, insieme ad altre migliaia, di entrare in gruppo in territorio spagnolo dal Marocco attraverso la barriera al confine con l’enclave di Melilla. Secondo le autorità di Rabat le vittime sarebbero 18, ma l'Associazione marocchina dei diritti umani parla di almeno 37 migranti morti e due agenti della polizia marocchina. Almeno altri 176 migranti sono rimasti invece feriti, di cui tredici in modo grave.

Il bilancio, inoltre, potrebbe crescere ulteriormente perché non è stato consentito l’accesso alle Ong e quindi non può essere verificato l’effettivo numero delle vittime. I diciotto, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero morti soffocati nella calca.

All’alba di ieri, circa duemila subsahariani si sono avvicinati alla triplice rete che separa la marocchina Nador dalla gemella spagnola. La polizia di Rabat ha cercato di fermarli ed è stato il caos. Alla fine, in 133 sono riusciti a passare. Si tratta del primo ingresso massiccio di migranti dalla normalizzazione delle relazioni Spagna e Marocco. Poco prima le autorità avevano parlato di un tentativo, ieri, di varcare la frontiera di altri 400.

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