sabato 2 aprile 2022
Il provvedimento, il primo nel suo genere nel mondo, prevede si applichi nei confronti delle persone affette da trisomia 21 un approccio sulla base delle loro specifiche necessità. Come gli autistici
Il parlamento di Westminster segna una svolta sui Down

Il parlamento di Westminster segna una svolta sui Down - Ansa

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Non disabilità ma caratteristica di un gruppo di minoranza. E’ questo l’approccio alla sindrome di Down recepito da una legge approvata in via definitiva, giovedì, a Westminster, su iniziativa del deputato conservatore Liam Fox. Il provvedimento, il primo nel suo genere nel mondo, prevede che le autorità locali - come scuole, Comuni e ospedali - applichino nei confronti delle persone affette da trisomia 21 l’approccio definito dal ministero della Salute in linee guida redatte sulla base delle loro specifiche necessità in materia di istruzione, assistenza sociosanitaria, lavoro, politiche abitative. Come oggi già avviene per chi soffre di autismo. L’obiettivo non è solo migliorare la loro qualità di vita ma normalizzare, contro ogni pregiudizio ancora dilagante, il loro ruolo nella società. “Rieducare sia pubblico che professionisti – viene precisato nell’introduzione al testo - sui progressi avvenuti degli ultimi decenni, per esempio, rispetto alle aspettative di vita”.

La legge, approdata in Aula solo perché “ripescata” con un ballottaggio tra quelle di iniziativa non governativa accantonate per mancanza di spazi nel calendario parlamentare, è stata sostenuta dal governo e da oltre 130 associazioni britanniche schierate al fianco dei portatori di sindrome di Down e delle loro famiglie. Alcune delle quali sono state coinvolte in prima persona nella messa a punto dei dettagli dell’articolato acclamato come “svolta storica”. Un traguardo, ha commentato Fox, “di cui dobbiamo essere orgogliosi perché unico a livello internazionale”. Il passo successivo potrebbe essere un piano nazionale che monitori l’applicazione della legge valutando l’opportunità di eventuali aggiornamenti. Le sfide all’orizzonte sono tante. Preoccupa in particolare quella dell’assistenza a lungo termine considerato il crescente numero di persone Down che perdono i genitori rimanendo soli ad affrontare la quotidianità.


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