I droni "fantasma" sugli aeroporti del Nord Europa: cosa si sa finora

Gli aeroporti sono stati chiusi per quattro ore. La premier danese punta il dito sulla Russia ma Mosca nega ogni coinvolgimento
September 22, 2025
I droni "fantasma" sugli aeroporti del Nord Europa: cosa si sa finora
ANSA | La polizia svedese presidia lo scalo di Copenaghen
Di certo c’è che si è trattato di droni. Di incerto, c’è tutto il resto. Chi e cosa si nasconde dietro quello che è accaduto negli scali di Oslo e Copenaghen, chiusi rispettivamente per tre e quattro ore, lunedì sera, in seguito all'avvistamento di velivoli senza pilota entrati nello spazio aereo dei due Paesi, “intrusione” che ha causato una serie di dirottamenti di voli e disagi a cascata per migliaia di viaggiatori?
A mettere insieme i fatti “accertabili” sono state le forze di polizia danesi. «I droni sono spariti e l'aeroporto è stato riaperto, non li abbiamo abbattuti», ha fatto sapere “a caldo”, il vice ispettore di polizia, Jakob Hansen, che ha aggiunto che le forze armate e l’intelligence stanno indagando per accertare la provenienza dei velivoli. «Il numero, le dimensioni, le traiettorie di volo, il tempo trascorso sopra l’aeroporto. Tutto questo indica che si tratta di un attore competente. Quale attore competente, non lo so», ha dichiarato, a sua volta, un altro dei responsabili della polizia di Copenaghen, Jens Jespersen.
Col passare delle ore, il tenore delle dichiarazioni si è fatto via via più incandescente. La premier danese Mette Frederiksen ha prima parlato del «più grave attacco alle infrastrutture critiche della Danimarca», per poi puntare il dito contro Mosca. «Non posso certo escludere in alcun modo il coinvolgimento della Russia», ha rilanciato. Il movente dell’incursione nei cieli scandinavi? Frederiksen lo individua nella volontà «di disturbare, creare disordini per vedere fin dove ci si può spingere e testare i limiti». Come riporta la Bbc, l’intelligence danese ha confermato questa valutazione, affermando che il Paese sta affrontando un «elevato rischio di sabotaggio». «Qualcuno potrebbe non necessariamente volerci attaccare, ma piuttosto stressarci e vedere come reagiamo», ha affermato, a sua volta, Flemming Drejer, direttore operativo del servizio di intelligence danese Pet.
In un post sui social media, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto riferimento alla «violazione da parte della Russia dello spazio aereo della Nato a Copenaghen». Non ha abbassato i toni la Commissione Europea. «Ho appena parlato con il primo ministro Mette Frederiksen riguardo all'incursione dei droni – ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen –. Sebbene i fatti siano ancora in fase di accertamento, è chiaro che stiamo assistendo a una serie di continue contestazioni ai nostri confini. Le nostre infrastrutture critiche sono a rischio. E l'Europa risponderà a questa minaccia con forza e determinazione», ha concluso.

Come ricorda la Reuters, un attacco informatico, venerdì scorso, ha messo fuori uso i sistemi di check-in e imbarco forniti da Collins Aerospace, una divisione di RTX, condizionando le operazioni presso l’aeroporto di Londra Heathrow e gli aeroporti di Berlino e Bruxelles. Nel 2018, gli avvistamenti di droni sulla pista di Gatwick, vicino a Londra, hanno lasciato bloccati decine di migliaia di passeggeri e interrotto centinaia di voli nel pieno delle festività natalizie.
Più prudente il segretario generale della Nato, Mark Rutte: «Sono appena stato al telefono con la prima ministra danese, Mette Frederiksen, si parla ora di tre grandi droni, che hanno creato grandi difficoltà nello spazio aereo danese, incluso l’aeroporto della capitale. I danesi, in questo momento, stanno esattamente valutando cosa stia succedendo per capire chi c’è dietro. Siamo in contatto molto stretto su questo, ma è troppo presto per dirlo».
Come ha reagito la Russia, trascinata sul banco degli imputati? Il Cremlino ha respinto ogni accusa, bollandone come «infondate»: «Ogni volta che vengono formulate accuse infondate, francamente, questo porta al fatto che tali dichiarazioni non vengano più prese in considerazione», ha detto il portavoce di Putin, Dmitrij Peskov. A sua volta, l’ambasciatore russo in Danimarca, Vladimir Barbin ha replicato alle accuse ribadendo che «la Russia non ha alcun interesse a un ulteriore aumento delle tensioni in Europa che potrebbe avere conseguenze imprevedibili» «I sospetti espressi contro la Russia ha continuato – sono infondati. L’incidente nei cieli sopra l’aeroporto di Copenaghen dimostra chiaramente un tentativo di provocare i Paesi della Nato a un confronto militare diretto con la Russia. Tollerare questo è inaccettabile».

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