Manovra, vertice a Palazzo Chigi. Al centro tassazione oro e dividendi

Non ammissibili 105 emendamenti. Al vaglio Irap delle banche, affitti brevi, modifiche ai condoni edilizi e i casi di esclusione della prima casa dall'Isee
November 26, 2025
In corso a Palazzo Chigi un nuovo vertice sulla manovra. Presenti i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e il vice Maurizio Leo, il ministro dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e i capigruppo di maggioranza in Senato. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riunito i leader di maggioranza per fare un punto sulle modifiche alla legge di Bilancio, all'esame del Senato. I nodi al centro del confronto sono soprattutto le proposte di modifica che riguardano l'aliquota sugli affitti brevi per finalità turistiche, la tassazione sui dividendi delle holding, la possibilità di aggiungere un ulteriore rialzo dello 0,5% dell'Irap per banche ed assicurazioni e la possibilità di utilizzare la rivalutazione dell'oro domestico per ottenere alcune coperture. Da quest'ultimo sarebbero attesi circa 300 milioni di euro ma c’era da verificare la fattibilità della misura.
Fra i temi da approfondire anche l'ampliamento dell’esenzione dall'Isee della prima casa, e le misure per favorire l'emersione dell'oro da investimenti. Gli emendamenti alla manovra segnalati dichiarati inammissibili, intanto, sono in tutto 105. Diciotto sono stati dichiarati invece inammissibili per materia e potranno essere sostituiti dai gruppi con altre proposte di modifica. Altri 87 sono stati bloccati per copertura.
Sopravvivono al vaglio di ammissibilità della commissione Bilancio del Senato sugli emendamenti alla manovra, 4 su 5 delle proposte di modifica sui condoni edilizi, compresa quella che rimodula le sanzioni. A essere stato stoppato è un emendamento - a firma FdI - che stabiliva che i Comuni fossero obbligati a rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria a seguito dei procedimenti già previsti entro il 31 marzo 2026. Ammesso l'emendamento a firma del capogruppo di FdI Lucio Malan sulle riserve d'oro di Bankitalia che «appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano». Vanno avanti anche le proposte sulla tassazione dell'oro "da investimenti", presentate da Lega e FI, al centro della discussione. Gli azzurri con lo stesso emendamento chiedono la cancellazione dell'articolo sui dividendi. Nello specifico, risulta ammissibile la proposta segnalata a firma Gasparri (Fi), che prevede anche la soppressione della norma sui dividendi e che introduce un'imposta del 13% sulla rivalutazione dell'oro, mentre quella della Lega a prima firma Romeo, anch'esso ammissibile, prevede invece l'introduzione di un'aliquota del 12,5%.

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