Rapiti di Haiti: il peso nei titoli dei preti, delle suore e dei laici

A essere “clericali”, prima di ogni titolista di giornale, sono i rapitori. Ma tutti i rapiti sono in egual misura alla nostra attenzione di cronisti
April 13, 2021
Gentile direttore,
lamento il fatto che, sui cattolici rapiti ad Haiti, “Avvenire” di oggi abbia titolato sia in prima che a pagina 4 su «cinque preti e due suore». Il bell’articolo di Lucia Capuzzi dava pari dignità a tutti i componenti del piccolo gruppo diretto a festeggiare l’insediamento del nuovo parroco padre Jean Arnel Joseph alle porte della capitale. Anche ai laici! Rubo a un’amica la felice espressione «clericalismo da tastiera » per definire questo comportamento. Sono una fedele lettrice di questo giornale e spero sempre che possa fare un po’ meglio dei moltissimi altri, in Italia e nel mondo, che hanno titolato allo stesso modo. E poi, se proprio ci siamo dimenticati i laici, almeno titolare «due suore e cinque preti»: prima le signore, vero? Noblesse oblige...
lettera firmata
Colpito, anzi touché, cara lettrice. Sebbene non possa esserci dubbio sul fatto che l’obiettivo dei rapitori siano non tanto i fedeli laici cristiani, relativamente abbondanti ad Haiti, quanto i preti giudicati assai redditizi (anche più delle suore) al “borsino” locale dei sequestri. A essere “clericali”, prima di ogni titolista di giornale, sono i rapitori. Ma tutti i rapiti – anche il capo della locale massoneria, prelevato con la forza lo stesso giorno – sono in egual maniera alla nostra attenzione di cronisti e nelle nostre preghiere di credenti.

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