domenica 27 giugno 2021
Si insedia il Tribunale per la causa di beatificazione della quattordicenne morta nel 1978
La quattordicenne Paola Adamo

La quattordicenne Paola Adamo

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Il 28 giugno 1978 moriva per un’epatite virale fulminante la quattordicenne Paola Adamo. Proprio domani, a 43 anni dalla prematura scomparsa della serva di Dio, alle 9.30 nella Cattedrale San Cataldo di Taranto ci sarà la cerimonia d’insediamento del Tribunale diocesano per la sua causa di beatificazione e canonizzazione, già introdotta l’8 settembre 2018 con l’editto dell’arcivescovo Filippo Santoro.

Saranno presenti fra gli altri il postulatore, don Martino Mastrovito, assieme ai membri della Fondazione intitolata alla ragazza e presieduta dalla sua mamma novantenne, Lucia D’Ammacco, instancabile nel far conoscere la spiritualità e la testimonianza della sua unica figlia. Che nel suo diario segreto – iniziato quando aveva 9 anni – annotava poesie e preghiere intense come questa: «Ma poi guardo i Tuoi occhi e si perdono i pensieri nell’amore del Tuo caldo abbraccio, Gesù».

A 13 anni scrive: «Se Dio è la sorgente di tutte le cose, solo Lui ci potrà fare davvero felici» e ancora: «Se credi in Dio, hai il mondo in pugno». Era un’adolescente come tante, appassionata di danza classica e nuoto, canto e chitarra; nata a Napoli il 24 ottobre 1963, cresciuta a Taranto, Paola assorbe dai genitori Claudio e Lucia, entrambi architetti, la passione per l’arte e il disegno ma anche l’amore per il carisma di don Bosco. Infatti i genitori erano salesiani cooperatori e la ragazza frequenta l’oratorio della parrocchia intitolata proprio a San Giovanni Bosco; mamma e papà, anche catechisti, la preparano a ricevere i Sacramenti della Prima Comunione e della Cresima.

Dopo le scuole medie, frequenta per due anni il liceo artistico e una delle compagne emarginate dal resto della classe diventa la sua migliore amica. «La sua esperienza fa pensare a quella santità della porta accanto di cui parla papa Francesco: era una ragazza contro gli stereotipi e il bullismo», sottolinea il postulatore diocesano, nato nel 1978 alcuni mesi dopo la morte di Paola. «Da molti dei suoi scritti, raccolti con pazienza certosina dalla mamma, emergono punti teologici interessanti e di grande profondità», aggiunge. Testi che diventano spunto di riflessione per centinaia di bambini e ragazzi, dalle elementari alle superiori, che partecipano a un concorso letterario a lei intitolato, giunto all’ottava edizione. Inoltre dal 1998 “l’(E)laboratorio Amici di Paola Adamo” raccoglie testimonianze, relazioni di grazie e documentazione sulla fama di santità della ragazza; diverso materiale è disponibile sul sito www.paolaadamo.it.

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