domenica 1 novembre 2020
La Chiesa di Padova «dedica» un sacerdote 24 ore su 24 alla cura dei malati Covid. Il vescovo Cipolla: starà vicino a familiari e medici, oltre che agli ammalati
Don Marco ogni giorno sarà nell'ospedale di Schiavonia, compirà le manovre di vestizione, sarà nei reparti, porterà conforto, celebrerà la Messa che sarà trasmessa nei circuiti interni e la sera si collegherà con le sue parrocchie per recitare insieme la preghiera di compieta.

Don Marco ogni giorno sarà nell'ospedale di Schiavonia, compirà le manovre di vestizione, sarà nei reparti, porterà conforto, celebrerà la Messa che sarà trasmessa nei circuiti interni e la sera si collegherà con le sue parrocchie per recitare insieme la preghiera di compieta.

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Da martedì e per tutto novembre vivrà 24 ore su 24 nell’ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova, che è stato trasformato nuovamente in un polo Covid-19. Don Marco Galante, da sei anni cappellano nel presidio di Monselice dell’Ulss 6 Euganea e amministratore di quattro parrocchie ai piedi dei Colli Euganei, vivrà vicino ai malati Covid e al personale ospedaliero.

In questo tempo di “distanziamento” reso necessario dalla pandemia: «La Chiesa di Padova – spiega il vescovo Claudio Cipolla – si sente interpellata dall’emergenza che sta avanzando e vuole porre un segno ecclesiale per invitare tutti i cristiani e le comunità a stare vicini a chi si trova coinvolto dalla sofferenza: ammalati, familiari, operatori sanitari».

Da qui la scelta del vescovo di Padova Claudio Cipolla, annunciata durante l’omelia della Messa al cimitero Maggiore di Padova: «Per indicare che i cristiani sono chiamati a servire la vita in tutti i suoi momenti, anche quelli della malattia, ho incaricato un prete della nostra Diocesi per una missione particolare: stare 24 ore su 24 presso l’ospedale di Schiavonia a disposizione dei malati di Covid, dei loro familiari, degli operatori sanitari: un modo per annunciare il Vangelo della vita, un segno per invitare tutti a servire la vita e a testimoniare che Dio ama la vita, questa nostra vita umana anche nei suoi momenti più estremi».

Don Marco ogni giorno sarà nell'ospedale di Schiavonia, compirà le manovre di vestizione, sarà nei reparti, porterà conforto, celebrerà la Messa che sarà trasmessa nei circuiti interni e la sera si collegherà con le sue parrocchie per recitare insieme la preghiera di compieta.

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