martedì 4 dicembre 2018
La solennità dell'8 dicembre occasione per riflettere sulla dolcezza materna della Vergine e insieme sul suo coraggio. L'immagine della Madonna con Bambino addormentato
La statua dell'Immacolata a Roma

La statua dell'Immacolata a Roma

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Come ogni anno l’8 dicembre la Chiesa celebra l’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il dogma, cioè la verità di fede, per cui la Madonna non è stata “toccata” dal peccato originale, ne è stata preservata sin dal primo istante del suo concepimento.

Cosa vuol dire Immacolata Concezione

«Dio – sottolinea il Catechismo della Chiesa cattolica – ha scelto gratuitamente Maria da tutta l’eternità perché fosse la Madre di suo Figlio; per compiere tale missione è stata concepita immacolata». A proclamare il dogma fu l’8 dicembre 1854 papa Pio IX con la bolla “Ineffabilis Deus”. Un testo in cui si legge: «La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale».

Il Figlio addormentato in braccio alla Mamma

L’avvicinarsi della solennità, che sabato pomeriggio a Roma vedrà il consueto omaggio del Papa al monumento dedicato alla Vergine in piazza Mignanelli accanto a Piazza di Spagna, è anche occasione per riscoprire i tratti più delicati della maternità di Maria, rappresentati in decine di immagini e dipinti. Il Museo Poldi Pezzoli di Milano, ad esempio, custodisce la “Madonna con Bambino addormentato” che Andrea Mantegna ha realizzato verosimilmente tra il 1490 e il 1500. Vi si vede Maria che accarezza delicatamente il figlio che tiene in braccio appoggiandolo su un ginocchio.

Santa Teresina pregava così

La maternità di Maria ha ispirato nei secoli decine di santi e mistici. Come Santa Teesa di Lisieux:

“Io so bene, o Vergine piena di grazia,
che a Nazaret tu sei vissuta poveramente,
senza chiedere nulla di più.
Né estasi, né miracoli, né altri fatti straordinari
abbellirono la tua vita, o Regina degli eletti.
Il numero degli umili, dei piccoli,
è assai grande sulla terra: essi possono
alzare gli occhi verso di te senza alcun timore.
Tu sei la madre incomparabile
che cammina con loro per la strada comune,
per guidarli al cielo.
O Madre diletta, in questo duro esilio
io voglio vivere sempre con te
e seguirti ogni giorno.
Mi tuffo rapita
nella tua contemplazione e scopro
gli abissi di amore del tuo cuore.
Tutti i miei timori svaniscono
sotto il tuo sguardo materno
che mi insegna a piangere e a gioire”.

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